Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

bio l"ascohatore disincantato sulla buona fede o sulla Jeggerezza d'in– fcnti de1l'on. sindacalista. AJla seconda domanda « con quali mezzi?» la C.G.I.L. voglia esten– dere la lotta per la difesa del1e li– bertà nelle fabbriche, non è slato minimamente risposto. Le buone in– tenzioni rimangono inoperanti nei confronti di un agguerrito e privo di ~crupoli avversario qual' è oggi la Cor:rfìndus1ria. L'arma dello sciope– ro, troppe ,•ohe usata per fini di– d1foratamente politici, appare smus– Mta, ha perduto di taglio. E Ja po1itiea sindacale aziendale, qual' è queUa della richiesta di pre– mi di produzione fabbrica per fab– brica, in concorrenza con Ja CISL e la UIL, è 1a strada pili ]unga per una dilesa unitaria della Classe opea raia. E infine il Convegno ha deluso o ha risposto contradditoriamente al terzo interrogativo: « Con <1uali al– leati? >l iniziare la lotta. L'on. Ra– pelli, della C.I.S.L., ha onorato - -crive l'Avanti! - della su.l presen– za il Congresso. L'opinione dei vari sindacalisti che nei loro interventi hanno ironizzato o accusato la C.l. S.L. di essere al servizio dei padro– ni, è leggermente diversa. NeUa co– reografia d'insieme, non è mancata J'operaia che ha stracciato la tessera della C.l.S.L., confessando il suo er• rore; nella mattinata Di Vittorio a– ,·e\'a elogiato i lavoratori cislini per una dignitosa e ferma lettera di pro– testa contro la direzione Montecatia ni di Ferrara. Non è certo facile assumere un al• teggiamento preciso e definito verso i sindacati che in molte fabbriche di 1>rima importanza hanno cessato di essere minoritari; ma il non prende– re posizione e lasciare nell'ambigui– tà il tono dei rapporti e nelrincet– tezza gli iscritti che lavorano a fian• co a fianco di quelJi che ora sono compagni di lotta ora senri degli in– dustriali, a chi giova? Cou una politica di silenzi, di sot– tintesi, di contraddizioni, quals:iasi organizzazione si condanna all'jm. mobilismo e al fatale regresso; men– tre i sindacati minoritari vengono ineluttabilmente sospinti su posizio– ni corporative. Il Palazzo di Giusti– zia. che è a pochi passi dall'Umani– taria offriva un'imbandigione di ma– nifesti di Pace e Libertà e Il Fronte del lavoro, le due note organizza– zioni para-fasciste, che scortavano <Juelli della C.I.S.L., destando l'im– pressione che fossero stati incollati daHa stessa mano. È significativo in <Juesto senso il silenzio della C.I.S. L. che lo stesso organo della D. C. per Ja provincia di Milano, Il Popolo Lombardo, invitava chiaramente a separare le proprie responsabilitìt da quelle dei movimenti di Edgardo So– gno e Luigi CavaUo. Non sappiamo se gli anarchici fos– sero stati invitati a partecipare al Convegno. ProbabiJmeute no: altri– menti non sarebbe mancata una voce di schietla siuoori1à nel lroppo con– formismo. Pare che -6na1mente sarà 1>rcsto convocato il Consiglio Nazio– nale de11aC.G.I.L.; g1i anarchici clìe 1>ossouo portarvi Ja voce di un co– spicuo gruppo di forze operaie, spe– cie in Toscana e in Liguria, debbono prc1>ararsi fìn d'ora a stroncare il ]65

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