Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

avrebbe lavorato per la C.G.I.L.; gli operai non avrebbero capito, etc. Tutte giustificazioni tortuose che riaffermano un preciso stato di fatto e un costwne mai sconfessato: l'in– terpretare cioè le esigeÙ.ze deUa clas– se operaia, senza mai interrogare la base; restringere il gioco degli accor– di agli apparati burocratici delle due confederazioni contrap1>oste; servirsi dei sindacati come un utile strumen- 1O di agitazione per fini ex1rasinda– cali. Si è perduto in tale modo il con– latto con la base e si è incapaci di controllarne o addirittura preveder– ne le reazioni: abbiamo assistito al caso clamoroso di fabbriche nelle quali la C.G.I.L. ha avuto meno vo– li degli iscritti, nelle elezioni delle C. I. Si è fornita una giustificazione 1>olitica alla scissione nel 1948 delle forze cattoHche, affossando quella che era stata la maggiore conquista dei lavoratori dopo la Liberazione: il sindacato unitario. Il djstacco dalla base operaia hn accelerato il proces– so di burocratizzuzione dell'apparato della C.G.I.L., costituito da funzio– nari di partito, impedendone la se– lezione e il ricambio: funzionari fe– deli pili a1l'organizzazione che loro dà eia vivere che alla classe operaia di cui dovrebbero essere i tutori e gli innterpreti; ed incapaci della benchè minima critica che ]oro po– trebbe costare i1 posto. L'arma dello sciopero politico, di cui si è fatto -per il passato largo a. buso, ha una sua funzione propul– siva in momenti eccezionali: nei quaH la rivoluzione del proletariato ha una qualche possibilità di suc• cesso. Ma ne1l'unica grande occasio– ne ehe si offrì ai partiti di estrema sinistra, dopo il 1945, per un ri"olgi• mento sociale e politico: il 14 h1- glio 1948, attentato a 'l'ogliati, i qua– dri direttivi indietreggiarono spaven. tati dinnanzi ana prospettiva di un colpo d,i stato e ordinarono la cessa– zione di quello sciopero generale ad oltranza che i lavoratori stessi ave– vano iniziato di loro volontà, atten– dendo ordini e direttive, che non vennero. Da allora le speranze di un rivolgimento sociale si sono \'enute attenuando e oggi sono pressochè scomparse, con la prospettiva di una distensione internazionale, promossa dall'Unione Sovietica stessa, che san– cisce, non Si sa ,pèr quanti anni, la divisione del mondo in due emisferi. Non si può prendersela con gli OJle– ra i se, venendo meno le prospettive di un prossimo rinnovamento socia– le, si preparano rassegnati al nuovo fascismo. L'aria che circolava nei porticati dell'Umanitaria, dove non _giungeva– no Je grida di indignazione e le pro– messe di riscossa dagli altoparlanti della sala, era 1>iuttosto malinconi– ca,di attesa -di non si sa bene che cosa. L'on. Riccardo Lombardi fu l'unico a scend.ere dal limbo dei ]a. menti e dei buoni propositi. Si pre– occupò di•clare un'interpretazione e– conomica-storica a c1uel processo di soffocamento delle libertà -sindaca]i nelle fabbriche, cui oggi assistiamo. I grandi mono1>ol i, ne11a loro e– spansione, tenteranno di convogliare a proprio fa,•ore Ja massima parte del reddito nazionale e si preparano a1J'automatizzazione su Jarga scala nel le fabbriche. lo questa manovra a non lunga scadenza essi aumenteran– no 1a Joro influenza stù governo, ri. cattando la democrazia cristinna o prendendo in affitto partii i come il 163

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