Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

della guerra, s'era buttato all'arrembaggio, non appena l'ultimo colpo di eannone lasciava sentire l'ultima eco lontana nelle diverse regioni meri. dionali. Con quanta ansia ci si domandava: esiste il mo,·imento anarchico? Che cosa fanno i compagni? Fra i diversi giornaletti e manifestini che cir• colavano un pò ovunque negli ultimi mesi del '43 e nei primi del '44. invano si cercava qualche particolare che denotasse la benchè minima ma• nilcstazione del pensiero e dell'azione anarchica. Era mai possibile che un movimento, che per oltre vent'anni alla lotta contro il fascismo in Italia e all'estero aveva apportato il piii tenace contributo, e che nelle case di pena e nelle isole di confino c'eravamo trovati numerosi, secondi soli dopo la massa informe ed eterogenea del partito comunista, fosse sparito dalla scena politica? Quanto volte ci si domandava un pò accorati: sarà vivo Tizio? che cosa farà Caio? dove sarà andato a :finire quell'altro? In questo stato d'incertezza s'arrivò fino al giugno del '44. Alcuni com• pagni spagnuoli che militavano nella legione straniera, nel riattraversare le nostre contrade dopo l'offensiva di Cassino ci fecero conoscere il primo numero di « Rivoluzione Libertc,rict )), portandoci anche <1ualche indirizzo di compagni di Napoli. Fra quei compagni spagnuol.i che pili si distinsero 'in questo lavoro di ritrovamento, il pii.1 attivo, è doveroso ricordarlo, fu il compagno Valenziano Enrique Marco Nadal, un valoroso combattente della rivoluzione, che dopo la dine del confiitto mondiale ritornò nuova. mente in Ispagna, animatore e combattente della lotta clandestina, per cui sorpreso assieme ad altri compagni dagli sbirri di Franco, .s'ebbe una con– danna a morte, in seguito mutata in carcere :1 vita, che attualmente sconta .in San Miguel de las Reycs. , Quindi, il movimento anarchico viveva, faceva sentire la sua voce, 1110- desta, sì, ma stimolatrice verso i compagni che sentivano cosi il bisogno <.li ritrovarsi per riprendere Ja lotta al difuori e contro i 1>artiti politici che, famelici, cercavano avidamente la successione, dopo esserne stati privati per vent'anni. Nel luglio del '44 s'ebbe ad AvcUino un primo ap1>roccio, in cui vi parteciparono tre compagni in tutto di due località diverse e distanti, dei <Junliuno ottantenne e un altro gravemente malato, Salvatore Diana, morto alcuni anni orsono. Con questo nucleo, poco in gamba come si vede, ini• ziava le sue modeste atti,,ità l'anarchismo irpino. Senza mezzi finanziari di sorta, in una provincia in cui Ja guerra aveva seminato a 1>rofusioue orrori e miserie infinite, sconvolto e distrutto ogni possibilità di comuni– cazione, l'unico mezzo possibile per noi consisteva neJl'affidarci ai propri garett.i. Non perchè mancassero i mezzi di fortuna, tutl'altro, ma perchè quf'sti costavano un occhfo~ e noì eravamo poveri molto poveri, e spesse 49

RkJQdWJsaXNoZXIy