Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

4 A N A R CHI S MO N EL L' I R PI N I A NON Il TENDIAMO affat10 con c1ueste brevi note di magnificare o ab– bellire ciò che in ,•erità non ht fatto, e tanto meno ripetere il gesto di colui che do1>0spiccato il salto si volta indietro a conte1n1llare la pro1>ria bravura. J compagni di i< Volontit >1, nel fare il bilancio di <1uanto è stato 1>os– sibile Care nelle regioni meridionali in <1uesti Ultimi dieci anni di ,rita del nostro movimento, ci han suggerito di apportare a c1ucsto consuntivo, il nostro modesto contributo di quel poco che abbiamo potuto fare in questa provincia. Da noi non solo l'anarchismo non era stato mai di casa, nem– meno quando in tempi in cui tante belle pagine di lotta scriveva col JH'Oprio contributo nel campo delle rivendicazioni sociali, ma anche ogni forma del pili sbiadito ,socialismo ru considerata una piama esotica di difficile alli– gnamento, con scarsissimi mezzi e con pochi clementi. Quando diciamo che I' anarchismo nell'Irpinia non era Slalo mai cli casa, intendo riferirmi a <1uanto riguarda le manifestazioni cli pensiero e di idee esposte pubblicamente fra la popolazione. t vero che qua e là vi era - o vi era stato - qualche elemento locale ideologicamente formatosi al difoori del nostro ambiente, sopratutto in America nell'ambiente del– l'emigrazione e in seguito ritornato in patria, che di fronte alla sord.ità di un ambien1e refrattario e tetragono al hcnchè minimo principio di rinno– vamculo sociale, preferì fuggirsene nuovamente, op1>ttrc, costretto a ri– mnnervi per ovvie ragioni, (u presto soffocato dalle spire di quest'am– biente che è impregnato di bigottismo e di medioevo. l\13 queslo, per quanto serio ostacolo fosse, invece di scoraggiare ci servi d'incoraggiamento. Sapevamo che con la caduta del fascismo a cui erano intimamente legate le ,•ecchic oligarchie dirigenti, i rapporti so– ciali fra <1uestee la gente umile che ne aveva subito per secoli il giogo p:t· ras.sitario con un senso di fatalismo e acquiescenza, trovando, chi Jo poteva, come unico rimedio a11a propria angosciosa miseria, lo sbocco emigratorio verso terre lontane, avevano subito una seria frattura, per cui in diverse località il popolo spontaneamente insorto aveva cercato di farsi giustizia. L'ostacolo maggiore, sopratuno, consisteva nel non sapere da dove e come incominciare, per dare :11nostro ]avoro un'impronta ben definita e chiara, e che non si prestasse a servire di sgabello a <1uesto o a quel par– tito vecchio e nuo,'o che, con il lracollo del fascismo e con la fine rovinosa 48

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