Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

La gioia e l'entusiasmo che nel popolo avevano salutato la caduta del fascismo eran evidenti sintomi del fallo pro/omio che il fascismo era una macchina estranea, impostasi sul, popolo mediante la forza e la frode. Era chiaro che il popolo l'aveva sribita per debole:;a, accellata per in-ganno. L'illazione 1,areva ouvia: la ca<lutadel fascismo significava il ritorno alla libertà, od un vivere sociale di nuovo aperto, in cui ciascuno aurebbe po– tut.o sentirsi artefice della nuova sociclù, libero tra liberi, uguale tra uguali i11 ,,,,. insieme di diversi, 11011, più « uno del gregge» - cictscuno alfine uo– mo, con più diritti e co,i più doveri, con, più possibilità di. in::iati,va e /Jiù responsabilità, verso sè e ver.sogli altri. Con <1ucst.o senso d'una potcn:iale liberazione interiore .sorgeuano den– tro certe::e sconfinate d'avvenire. Sapevamo di esse·re a terra, mate,ial– ment.e, di. dover uscire co,i le nostre forze dall 'abi.s.so in c-ui il fascismo ci aveva spro/011da1.icon la sua polit.ica ,la gran signore e la sua politica di guerra. al mo11do. Tutto era da rifare. Case, ponti, ferrovie, strade, scuole, ospedali: tutto distrutto. Ma <JlWlis/or::i sarebbero apparsi tmvpo grane/i (l(l un popolo ,li gente I.ibera? ' Abbiamo vissuto allora., nelle hm.glie serate buie, nei siorni senza pane, tra i pidocchi e In fame, un /ungo aflimo eroico. Di I.ali attimi eroici .~e11e1rovano nella vita di tulli i popoli. ln Russia nel 1918, in Spagna nel 1936, sempre dappertutto la gra11de-1,aum ,lei. potenti s'acconipag11ava alla gra11de-.sJ>eranza del popolo. Co.sì è stato per noi. Ma UJ. carenza dello Staio è duraltl, poco. Al surrogarsi. dell'occupazione tedesca con l'occupazfone alleata (accompagnato dalle sporatliclze resi.uen– ze (/i popolani ai soldati tedeschi prima della loro fuga, dalle isolate rc– siste11ze di, popolani alle selvagge violen=-etlei soldati marocchini) l' / 1a– lia del su<lsi è trovata invasa dti nuovi-vecchi polit1'.ciprofessionali, ansiosi ,li rorm,re al loro mestiere, cioè di accaparrarsi una sedia di comando. Clii aveva. resi.tait.oal /asci-smo senza per quest.o orga11i::zarsiin macchina poli– ticc,.parlav" e voleva libertà. Ma tant'11ltri, ex capi od ex gregari aspiranti capi, avan:llvano pretesi ,liritti acquisiti a conipiti direttivi. 11el risorgere ile/la vita del paese. E nel loro sistemat,ico pensare-per-ideologie, « compiti direttivi » s'inclentificava con « compiti di. comando». Ad opera loro, <111in– di, s'è immediatamente iniziata, sotto la inleressata prote:ione degli eser– citi alleati, la ricostitu::ionc ,/elio Stat.o. Era, nece.s.sario - necessario per i generali stranieri ancora impegnati nella comitma:ione della loro guerra, necessario per i politici nostrani lanciati nella riprrua ciel loro potere - ciò che si chiama « ristabilire l'ordine». Il. caos venne così placandosi, ma non i,1, semo creativo. Non vi furono i sussulti le convulsioni gli eroismi attraverso i quali si crea socialmeme il nuovo, il nuovo vital,c et/ aperto verso l'av-venire. Si ebbe invece il pro– gressivo passaggio dallo st.ato di guerra a quello che si dice di pace: e l'uo– mo la <101111.a del popolo si ritrovarono sospinti di nuovo sulle strade clte– varcvano abbm,do,wte per sempre. Ogmmo si ritrovi'>una te.ssera in tasca. Ricominciò a pensare che v'era « qualcu110 ;e che curava i suoi interessi> 2

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