Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

clie il mo,ulo doveva fatalmente riprendere per lui a camminare così: Cf?II pochi eletti, capaci d'interpretare bene i bisogni di tutti, ai quali biso– g,uwa dare i mezzi per risolvere i problemi di tutti., e poi accettare le loro direttive. Dal caos rùwcque ad opera dei politici l'ubbidienza. Il veleno maggiore del Ja.scismo, tuttora tanto present.e nell'inconscio di tutti per la lenta implacnbile opera di. comlizionamento del ventennio nero, ricomirrciò ad apparire in, ·su.perficie. Gli istituti propri del faScismo vennero rimessi in scena, con nomi nuovi. L'urtica libertà concreta lasciata a disposizione del popolo fu quelltt di i,ulicare i />adroni che preferiva., tra i tanti con– correntì. Le speranze, le illusioni, che nflufragio. Svanirono - lentamente, com'è uma,w: chi può rinunziare facilmente a sperare? - nel riattivarsi delle camorre, nel riorganizzarsi delle chiese, nella costituzione dei Par– titi e dei sindac,,ti, nellll. ricomparsa dei Prefetti (dapprima« prefetti della re.~istenza »...), nell'insieme per cui i questurini ed i parroci ed i baroni ritrÒvmmno coraggio d'uscire al sole. /..,ri st.oria sociale delfo gente iwliana del sud s'è venuta ,, ricongiun– gere con quella della gente del nord. Se da noi la buccia è apparsa più nera (senza mai giungere tJgli orrori degli osceni mercanti di carta jLampata tipo Malaparte), è perchi:. più nera era qui la miseria, talvoJta atroce. Ma nel profondo la sostanza em ed è identica. I politici dell'antifascismo si sono illusi che bastasse riprendere da « prinia », insediarsi loro al comando, considerare il fascismo come U.llaparentesi ormai chiusa, perchè tutto si rimettesse in marcia. Ogni mezzo era buono: le alleanze contro ,wtum, il doppio gioco, le tattiche opportunistiche. Non abbitJmo visto Togliat.ti ac- . cettare la collaborazione con la mo,iarc/i;ia? Nessuno di. loro aveva alcun po• tere reale: chi comandava di fatto erano i generali alleati. Ma credettero o finsero di credere che ad essi spettasse il compito di. risolvere tutti i problemi perchè solo in quel modo sarebbero riusciti a cost.ituire le basi del loro potere futuro. (l'allarme per ciQ che stava accadendo, venne anche da un gruppo di italiani che si trovava wicora in America: « Per molti anni la nostra speranza è stata che il fascismo perisse, per– chè l'Italia rinasca. Ora è l'Italia che muore per far sopravvivere il (a. scismo od il demo-fascismo. L'indignazione irrompe dai nostri cuori. Noi chiediamo giustizia ». 1 /llu.sione di << giust-izia » possibile, ad opera dei. governi alleat,i, S'è poi visto). Quello era il quadro alla cosidetta t< liberazione ». In quella co11di.:ione bastav,i o.sare per creare <!avvero del nuovo. Ba– stava aver fiducia negli uomini e domw comwii, pur avviliti dalle soffe- 1 Dal 111 ani!cslo degli Italiani d'America, maggio 19,J4. Firmato: C. A. Borgese, R. Pacciardi, C. Salvcmini, A. Toscanini, S. Valcniini.

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