Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

potrà nemmeno corrispondere alla funzione di intermediario tra capitale ,. lavoro. o lo potrà in una ben scarsa misura eccezionale. L ·economia capita– listica in Italia è e resterà per lungo tempo fuori di ogni pre\·isione nor– male. Salari? Orari? Scioperi di conquiste? Noi ci troveremo in presenza di questo insieme di cose: carità internazionale; elemosina di Stato; pro– duzione diretta (le vostre accennate gestioni collettive te vi riuscirete: (1uindi coo1>erativismo): disoccupazione: movimenti di rivolta. Cercatemi i tempi del bilancio al pareggio del dopo Bresci, e cerc.1- temi i tempi di PeUoutier in questo uragano sociale. che sarù complicato dalle ripercussioni telluriche delle altre nazioni in rh•olta! Non vedo ((uindi nè la fase edueativa, nè quella propagandistica, nf! quella della famosa gim,astica di agitazioni e di conquiste, in una 1ale situazione. Quanto .alle situazioni rivoluzionarie è troppo evidente che la struttura normale del s"indacato sarebbe fragile sotto il peso degli avveni– menti ed è quindi in ogni caso preferibile non avere un movimento opc• raio, d.iciamo, di gestione nostra, per trovarci più liberi nelle nostre posi– zioni sul terreno della qualità omogenea. e non nelle pastoie del.la quantità eterogenea; sah•a sempre quella parte di influem:a che, in ogni caso, cer– cheremo di csercitare 1 caso per caso, nel movimento locale e oellc agit:t– zioni operaie d'ogni natura che si 1>resentassero. Questo in linea generale. Come fatto diciamo storico, non bisogna dimenticare ai fini praLici di oggi, che 1a U.S.l. non fu mai, come lo fu la C.N.T. per la Spagna, il contenente dell'anarchismo. In Sr>agna infatti anche la F.A.I. venne co– stituita solo negli ultimi anni; mentre l'anarchismo italiano aveva avuto sempre i suoi aggruppamenti ed i suoi mezzi di propaganda speelfici, ai quali anche gli anarchici della U.S.I. aderivano. Come fatto la U.S.I. passò nelle mani degli anarchici, quali elementi esponenti, per il trauma poli– tico dei deambrisani nel guerraiolismo del 1914. Durante la guerra fu un nome: dopo nell'eccezione del tempo, potemmo !lovraccaricarla di tendcn– zialismo estremista e libertario; ma già nel 1920 era in crisi. Non dimen– ticate Je elezioni di due militanti - Di V'ittoro e Faggi - sindacalisti mar. xisti, tutt'altro che intenzionati a fare gli antiparlamentaii sul serio una volta eletti. Da cui le mie dimissioni e quelle di Virgilia D'Andrea. E non dimentichiamo la crisi seguita ·al sorgere della scissione comunista e, 1>ii1 tardi, le defezioni al fascismo. Per cui ben presto finimmo col non rima– nere che noi, gli anarchici, mentre il socialismo si riprendeva i Fa;?:gi e i Modugno, il comunismo assorbiva i Di Vittorio, i Vecchi, (poi ripa3sato al fascismo), i Balestrazzi e il fascismo si pigliava i Negro, i Cicala, i Mc– ]edandri, i Giovannetti, liquidando così definitivamente queB'ala sindaca– lista che si diceva marxista, che già era stata Ja causa, con altri uomini, della primu crisi del 1914 1 • In realtà, dopo questi colpiti - a parie consi– derazioni teoriche e di crisi sociali - la U.S.I. era finita. 1 Pu l'one91a veri1;1'debbo anche dire che mi riferisco qui ai così Jeui 1ind:icafo1i 100

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