Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

che:::::a14 loro ribellione di fronte ai metodi proprio da-pastore•a•gregge con cui li ha fin.ora trattati l'élite elci pro/essi.anali comunistì,.sociaUsti dominanti nella centrale di comando della CGLI. Alcuni han detto: è accaduto perchè la CGIL ha abu..,atocli ciò che si chiama « sciopero politko », cioè dell'agitazione impostata e cornlotta per moti.vi no,, c/irettamente legati ai salari ed agli orari e simili. Ma i lavo• rat.ori t.orinesi son certamente ita. Italia quelli che meglio cli tutti possono cttpirc ed anche volere un'tittiviuì sindacale che trascenda il pfono delle rivendicazioni eco,wmiche contingenti. I perchè son molti. Ma la sta1i.che::.:ae rivolta dei lavoratori torinesi contro gli abusi dei capi CCIL è evidente e certa. l lavoratori torinesi si so11,sentii.i progressivamente est.romessi dalla clirer:ionedei loro sinclacat.i. Da Moma venivan-0 sempre pii,.. e soltanto« or• dini ». Ordini duri, con metodi che sa1,evm10di car1oli11a•1>recett.o: lo scio• pero generale, lo sciopero par::.iale, lo sciopero bianco, ecc., senza al• cuna consulta:::ione previa, in genere sol J>erchèc1uella agita:::ione conve– niva (od era giudicato che co,rne11isse, dai dirigenti di Roma) alle esi• gen.:c davvero « politiche » clello Stat.o russo e ciel/a 1mtr11gliache ne curu. i,a. Italia gli int.cressi. Mancava poco ancora, e i lauorat.ori torinesi avrebbero tlovut.o impa– ra.re a muoversi al passo in fila per quattro o per ott.o seco,Kio i. comandi 'Di Roma. Questo era divem,to intollerabile. Quando si ha eia fare co11,uomini liberi, comandare dall'alt.o è la via sicura per suscitare in essi volontà di indisciplina, di disubbidien:a. E la disubbidien.:::a si è espressa, sia pure co11, la paraclossale apparCJi:a dell'appoggio ad altre èlites di professionisti d,•l sindacaUsnw politici::.::.ato. I lauoratori non lianno voluto l'ast.ensionc, nelle ele::.ioni ,lelle Cl di fabbrica. Un poco, probabilmente, perchè essi sono tut.tora invischiat:i nei meccanismi deleteri ( elezioni con liste di parte, ccc.) in cui li ha11110 con belle parole condi::.iom,tì a crec/cre i politici a cui han finora ubbidit.o. Un poco~ certamente, perchè l'ast.e11sioneorientai.a in senso no,r.•comunista a– vrebbe dato forza ai fedelissimi del PC com.patti alle urne, e le nuove CI sarebbero stai.e ugualmente asservite. Ragioni di questo genere li hanno i11dotti a votare. Ed hamw votato in quegli. unici m0<liche eran possibili ""'infuori delle liste comunistc•socialiste. Vanan_iente però ctmtano perciò vittoria la CSIL e la UIL. I lavora– tori l'au.e11deran110alla' prova. L'apparente rottura dell'unità nelle fabbri• f'!te si dimostrerà tma mi.vola di. passaggi.o appena si determinino motivi uivi. di lotta: tutti saranno allora di nuovo uniti, e sarà il tumo clegli « orga• ni:zatori » cli ubbidire alle « masse», mm viceversa. Noi, antipolit.ici, non possiamo dolerci di questo risultai.o, anche se esso implica la possibilità di proclamarsi vittoriosi per i mest.ieranti sindacali chC! i partiti paganti tengono a reggere la CSIL e la UIL. Sapviamo che in realtà essi 110,1, liamw vinto nulla. 674

RkJQdWJsaXNoZXIy