Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

consigli. Lasciò il congresso slavo do– ve da dodici giorni combatteva e• nergicamente per impedire il trioolo dei panslav'isli reuiooari, e corse a prendere parte alla battaglia che sa. 1>evaperduta in anticiJ>O. Egli la guidò, si battè con un estremo CO• raggio, si aperse un passaggio con ottocento uomini che si dispersero e, due anni dopo, condannato a morte, rifiutò di firmare la domanda di grazia. Quando nel 1863 ebbe luogo J'in– surrezione polacca, egli era contra– rio n questo tentativo male organiz– zato e destinato anch' euo all' in– succe55o. l\fa avc,•a predicato Ja ri– volta contro In dominazione zarista. 13isognnva incitare gli ufficiali russi n non lottare conlro i polacchi. Si unì ad una spedizione di combal- 1ent i 1>er sbarcare tu una spiaggia del suo paese-e incitare aUa rivolta, proprio lui, l'evaso da1la Siberia, che Jo Zar avrebbe incatenato o im- 1>iccatocon tanto piacere. Se la spe– dizione folli, se la nave non approdò, non fu colpa dell'uomo che rischiò di più. In parecchje altre circostanze, mostrò Ja stessa fcdehà ai 1uoi amj. ci e, quando fu necessario, prese an– che contro di essi la difosa di coloro che, senza avere ragione e senza es– sere dei suoi., erano villime della lo– ro de,•ozione alla causa della libertà e dell'muanità. Herzen aveva pubblicato nella sua celebre rivista KoloJ.,:ol, che usciva a Londra, un articolo dove si raJJe. grava che ]'attentato di Karakosofl' contro Alessandro II avesse fallito, in termini tali che condannavano chiaramente l'uomo che in quel mo– mento era torturato dalla polizia e destinato alla forca. Bakunin gli 688 scriveva: « Anch'io com.e te non. ve. do l'utilità per la Ru.ssia di un regi. cidio; riconosco volentieri che è at1%i nocivo per il fatto che sul momento su.$cila ww reazioue in favore dello Zar. Ma non sono affatto stupito che tutta la gente in. Russia non sia dello stesso avvi.so e che, gra::ie alla prCJ• siotte governativa, clivcntata seconclo il parere di tutti verame11te imop• portabile in. <1uestiultimi tempi, Ji trovi mi uomo deciso, il cui spirito. pur e5Sendo meno for,e clei nostri ,lal punto <li vista filosofico, è dotato di un'energia che noi non possecliti– mo; e che <Juest'uomo abbia cretluto possibile di tagliare il 110<10 gordiano con un solo colpo. E io lo stimo mol– to 1>erc/1è ha pensato così e pere/i~ ha agito seco,u./o il suo pensiero. No– nostante llllti gli errori delle sue teo• rie, noi non. possiamo rifiutargli la 11.0stra stima, ed abbfomo il dovere di. riconoscerlo pubblicame,ue come uno dei nostri davanti a quella folla avvilita di servi che si prosta ai pie• di del su.o pa,lron.e ,., Facciamo notare di sfuggita che il così detto partigiano della « conia e il sapone » era nemico del regici– dio. Aggiungiamo che egli si oppo– se, dopo aver fondato l'Alleanza del– ]a Democrazia Socialista, che diven– tò l' AIJeanza dei Socialisti Rivoh1- zionari, alla domanda d'ammissione di quell'organismo nell'Internaziona– le. Ma siccome 1a maggioranza dei suoi compagni aveva deciso in un al– tro modo, egli stesso Cecele pratiche per appoggiare la loro domanda, ciò che 1:.ermisein seguito, e J>ermet. te ancora a coloro che vogliono igno– rare scientemente ciò che Jamcs Cuillaume ha ri(erito, di accusarlo di aver voluto, per mezzo deH'« Al.

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