Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

zione fascista. Comunque oggi il PSI è convinto che una politica basata sulla collaborazione di classe pre– senti caratteri di validità e, accan– tonata l'obbiezione inizia]e, riman– gono da accertare le condizioni di realizzabilità; anche in questo senso jJ Congresso di. Torino sembra ave– re introdotto qualche elemento di noviti1. E per esaminarlo è oppor– tuno tener presente che l'attuazione della cosiddetta apertura a sinistra è condizionata da un fattore ogget– tivo - possibilità della borghesia <li accordare concessioni - e da uno soggettivo: mezzi di pressione di cui dispone il proletariato per costrin– gerla alle concessioni. Perchè i grup– pi dirigenti cercano ovviamente di non accordare nulla - anche <1uan– Jo sarebbe possihiJe farlo senza in– debolire l'ordinamento capitalistico - se il crescere dell'iuiziativa del– le classi soggeue non Je obbliga ad a<lottare misure che soddisfino alme– no in parte le esigenze popolari. Finora, quello che i partiti di massa cli sinistra eh ieclevano alla borghesia italiana, era sintetizzato nelle ormai molto citate parole pro– nunziate a Milano da Togliatti in preparazione del Congresso del PCI del 1951: « Il partito comunista è disposto a ritirare la sua opposizio– ne, 1rnrlamcutare e nel Paese, ad un governo il quale, modificando radi– cnlmente la 1>olitica estera dell'lta– li:t, cioè sottraendo l'Italia a quegli jmpegni che ]a portano inevitabil– mente verso la ,guerra, impedisca che la nostra Patria sia trascinata nel vortice di una nuova guerra >). Quindi, piìi che a concrete conces– sioni economico-sociali, l'appoggio del PCI - e dello schieramento di sinistra - ad un governo borghese 682 era subordinato all'adozione di una politica estera che staccasse J'ltalitt dal Patto Atlantico. E in che misurn i partiti di massa di sinistra siano rimasti fedeli, negli scorsi anni, a questa impostazione, potrebbe esse• re dimostrato da una lunga elenca– zione di fatti. Ma i gruppi dirigenti italiani - nelle condizioni attuali - non potevano a·ccettare un compro• messo su quelle basi. I legami di or– dine economico con l'Occidente - verso il qu.a1egravita, in ogni modo, la nostra attività !finanziaria, indu– striale e commerciale - erano e so– no tali, che una rottura o solo unn notevole attenuazione di tali rappor– ti, quale 1a <<radicale» modifica del– Ja politica estera avrebbe inevitabil– mente comportato, significherebbero per i gruppi capitalistici italiani perdite di profitti dei quali non si vede come li potrebbe compensare il «ritiro)) di un~opposizione tra l'altro alquanto cauta e contenuta. Oggi la situazione -si è modificata. Al Congresso di Torino Riccardo Lombardi, ,portando a fondo con la pii1 grande chiarezza una linea po– litica che Nenni già aveva abboz– zato da diverso tempo, ha afferma– to: « La prima r.onstatazione che dobbiamo Care ... è die Ja socie1à ita– liana vive ed è destinala a vivere per molti anni sotto l'egemonia a– mericann., contro la quale combattia. mo e combatteremo ». Dunque il PSI combatterà, si, ma « per molti anni » l'egemonia americana è ac– cettata cemc un dato di fatto, per cui si traila di esaminare i limiti di autonomia di cui l'Italia ancora lruisce nonostante il condizionamen– to da parte del paese guida del ca– pita1ismo e poiehè, in tale quadro, egli vede elementi positivi - ere•

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