Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

dito commerciale, piano organico, ece. - il più brillante economista del PSI chiarisce che « in politica internazionale ij partito socialista non pensa ad un rovesciamento delle aJleanze, reso impossibile dall'alto costo che esigerebbe l'inserimento delJ'ltalia nell'economia del blocco orientale (a parte l'insuperabilità delle condizioni strategiche, ma una revisione realistica dei rapporti con gli Stati Uniti ... in modo da con– sentire sul t>iano politico di erodere ed isterilizzare ,gli elementi esplo– sivi di guerra del Patto Atlantico e dell'UEO e sul piano economico di instaurare nuovi rapporti non di servitù e di accattonaggio, ma di col– laborazione, per favorire J'avvio e superare le iniziali difficoltà di un piano organico». Quindi non piìi ((modifica radicale », ma semplice « revisione realistica )) integrata dal– la collaborazione economica. E dal– l'accettazione implicita de·i palli in~ ternazionaH stipulati dal governo borghese. Rimane da vedere se i gruppi dirigenti italiani ed i loro alleati d'oltreatlantico si acconten– teranno di questi affidamenti verbali o se vorranno precise garanzie che il PSI « combatterà » l'egemonia a– mericana entro limiti toHerabili dal- 1' I.F.1. Fiat e dalla Import-Export Baok. Ma se il PSI rinuncia a chiedere qualcosa di imporlaute sul piano della po1itica estera, è chiaro che può contare di mantenere un appog• gio di massa alla sua iniziativa di eo11aborazione solo se 1mò ottenere concessioni reali sul terreno econo– mico-socia.le. :È ancora una volta Lombardi che chiarisce: « Non si può prendere in considerazione l'ap– poggio ad una politica di riforme di- .scontinue e. saltuarie, ma solo ad una politica organica, di cui un e– sempio potrebbe essere il ·cosiddetto piano Vanoni ... Ma il piano Vano-– ni, per essere realizzato, deve es– serlo « contro qualcuno >>, cioè con– tro le forze monopolistiche accam– pale saldamente ai punti di passag– gio obbligalo dell'azione economi– ca. Da parte della D. C. perciò, la realizzazione del piano Vanoni esi– ge la coscienza di una lotta contro le posizioni monopolistiche nell'a– gricoltura, nell'industria e nella fi. nanza, per loro natura opposte ad una politica di espansione economi• ca». Il piano Vanoni, come si è venuto da pii1 parte chiarendo nelle ultime settimane e dopo la generica euforia iniziale, è in realtà un semplice schema di sviluppo deU'econoruia i– taliana, fondato sul concretarsi di una serie <li ipotesi che per ora ap– partengono al regno della vaga pre– vedibilità. Ma si può ammettere che, trasformandosi mediante una serie di inler,•enli concreti, 1.>rogrammn• lici e Jcgislativi, da parte dell'nulo• ritil di governo, questo piano, per ora al,1ua1110fantomatico, possa di– venire una specie cli coraggiosa espe– rienza newdealista che affronti in blocco e risolva almeno in parte "i problemi piit urgenti dell'economia italiana. Questo è l'ipotesi dalla <Jualeparte il P.S.I. e che segna uno dei punti formi della sua attuale impostazione 1.>oliticaper una espan• sione economica che interessa, oltre il proletariato, anche settori impor– tanti della classe capitalistica; nono– stante la convenienza, in tenuini di politica interna, di adottare una 3i. mile direttiva, la borghesia ne era trattenuta dal timore che una tale 683

RkJQdWJsaXNoZXIy