Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

questa guerra? Ristabilire la veritii sociale... Quale guerra più. grmi.– de ... ». Come si vede Mahly e Hugo a cento anni di distanza si danno la mano e si completano. Un nitro esem1>io di <1ueste curio– se coincidenze .. ., letterarie, seppure non in relazioni a Mably, J'ho 1ro– vato in un libro recen1ementc u• scito. 1 Brupbacher nel crepuscolo della sua esistenza aveva !finito per dubi– tare della « polenza >>delle grandi organizzazioni: « Constatiamo, scri– veva nel 1943, che l' importanza. esclusiva accordata all'organi::.a:io– nc, il sacrificio e la nega=ione dt>l– l'indivi<luo, ha,uw fatto cli « tutti)) dei. « ni.ent.e-del-tutto >> degli « :cri >> dei « milioni di zeri. >> che non /l(m. no pot.uto resist.ere a Hitler, a Mus– solini, e a Stalin. Dei milioni. di t>Wt– ti di resistenza iudividuale avrebbe– ro potuto, invece resi.stere ». li presentalore del libro eonunen– ta <ruesto passaggio nel seguente mo– do: « altri.menti detto si tratta di fare del piìa grande numero di es– seri umani altrettante oasi nel de– serto, d.ei punti di resistenza ... ». Ora, aprite il libro di Koestler ((Le yogi et Je Commissaire » e vi lroverete il seguente passaggio: t(Ciò 1 u Socialis.me et Libertè ». racMha di brani sccl1i degli scri11i di Fritz Brupbacher (socialis1a Jiberlario di Zurigo, 1874-1945). di. cui abbiamo bi,sogno è una fra• tcrnitù attiva dei pessimisti, i quali no,1, cercheranno soluzioni radicali immediate non realizzabili nel «vuo– to» dell'onda. Essi sanno che il ,mo• vo movimento non nascerà ,iecessn– riame,ite da questa o quella sezione della classe operaia. nè dalle pro/es• sioui liberali ... fot.lmt.o il loro scopo principale sarà quello di creare delle Ollsi nel deserto rlell'int.crrcg,w. Per interregno Koestler indica la china di.scendente della storia. Dunque, ancora una volta si può constatare l'identitit di espressione fra due scrittori. Se mi sono forse trop1>0 occupato di queste -strane analogie filosofiche– Jetterarie, l'ho fotto a sostegno della morale ch'io ho tirato da!Ja confe– renza di M. Rude, cioè: in -filoso– fia in letteratura come i,1, tutti i m– mi dello scibile umano, nou esi– stono creatori supremi: i,,. tutto e– siste wa predecessore nel quale ognu– no di noi attinge 1>iÌIo meno pro• fondamente, ripetendo sovente qu:m– to fu detto da altri. Tutto ciò è naturale perchè, in fondo, i proble– mi umani conservano, oggi come nel passato, le stesse carallcristiche. Quando gli uomini si saranno f)Cr~ suasi che non c'è niente di nuovo sotto il sole, vi saranno meno oche in adorazione davanti n super.uomi– ni che in realtà non lo sono. A. Cor1:.·,-r1 PROGRESSO li Gc.vcrno 1111 islrui.o le Qucsmre che d'ora inmmzi chi fo domanda di pas,.a1>0rto 1•os&..t non prescnt11rc certificato penale ere.: si dovr:inno incaricare gli uffici di racToglicre direlt'.linente le necessarie informa:doni. Un bel J)rogresso. 11 cittadino fa Ja don111nd11, La Questura, con la 6111110111 velocit3, scrive al Trihunuk, ed aspclla la rispos1a. li Tribun11le alfinc risponde, con fo sua noia vclocilà, Allora, probabilmeme, il cittadino è già arrivalo ad essere nonno. Ques1a specie di scherzi si chiamano «facilitazioni». 585

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