Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

spellano sempre scrupolosamente i1 testo dell'Autore: ad es., mentre Ma– bly in <1ua1cheparte dei suoi «Droits et devoirs du Citoyen » accenna aBe e< lollie che noi onoriamo con il bel nome di polizia e di governo », la traduzione russa-sovietica dice im'e– ce « le Io1Jie che noi onoriamo del be] nome di civiltà », con « sfuma– tura » un poco grossolana. Questo, in breve, il sunto e la so– stanza della ]ucida esposizione di 111.Rude. Ed ora mi si permetta alcune ri– flessioni personali per tirare - a modo mio - la morale di questa conferenza. Morale che si può rias– sumere ne] vecchio adagio: 1< Nien– te di nuovo sotto il sole». I pen– satori, i filosofi, gli storici di tulle le epoche - la nostra compresa - si sono nutriti intellettualmente, spiritualmente col pensiero coutcnu. to nelle opere dei loro predeces– sori. L'operc di costoro sono le pietre mili,ni che segnano 1a lenta ma ,;i. cura evoluzione della 61osofia, deJle scienze, e della sociologia. Si può dire (come immagine let– teraria) che esiste una catena spiri– tuale che, (tramite una legione di pensatori, spesso tra loro in contra– sto) unisce Platone a Malatesta: ca• tena cl1e ha anelli più o meno « bel– li, piìa o meno ben finiti », ogni ar– tisla del pensiero avendovi portato il suo speciale contributo, ma ripren– <lendo e cercando di sviluppare te• mi e probJemi già precedentemente lrattati. Platone par]a con la bocca di So– crate. Mably addolcisce l'imstcl'ità della sua .filosofia con quella di Pla– tone, Gli enciclopedisti adoperano il 584 pensiero di Mably di Locke di De– scartes di tant'altri. Marx, Bakunin, e tutti i grandi sociologi del secolo scorso, non hanno inventato niente, perchè prima di loro, .a par1are di giustizia, fratellanza e di libertà \'i furono tanti altri - Ira i quali Ma- ' bly, God,win, e pili indietro nel tem– po, abbiamo Campauclla colla sua ,<Città del Sole)), Thomas Moore col– la sua «Utopia », e Rabelais che pro– clamava i diritti dell'uomo. E che dire poi di tutte le verità che la leggenda mette in bocca di Cristo? Verità vecchie di duemila anni e sa– pientemente - prdidamente - sfruttate da tutti i cattivi pastori. spirituali e temporali. La coincidenza del pensiero, per– lfino la similitudine delle frasi nelle opere di autori diversi e di epoche d,iverse riveste qualche voha un ca– rattere sorprendente . .MabJy denunzia il « lusso scanda– loso >> degli uni accanto alla c.< mise– ria degli altri». V. Hugo ripele: « Tutti i piaceri agli uni. tutte le privazioni agli altri ... La gra,ulez:.a dello Stato è basata sulle sofferenze dell'indivi.duo )). Ma 1'ana.logia più sorprendente tra il pensiero di. Ma– bly e di Hugo la si trova nel giudi– zio che essi esprimono sulla questio– ne della guerra civile. Infatti Ma– b]y ha lasciato scritto: « Se ogni guerra è dmuwsa alla società, la guerra civile qualche volta è un. gran– de bene ». V. Bugo si esprime quasi identicamente con 1e seguenti paro– le: « La guerra civile? Che si vuol dire? Finchè il gran<le concordato umano non sarà concluso, la guerra civile, quella che è lo sforzo ddl' av– venire che si affretta contro il pas– sato che si attarda, può essere neces– saria. Cosa si può rimproverare a

RkJQdWJsaXNoZXIy