Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

1>rietari della terra e sosteneva che « l'online basato sulla proprietà 1>ri– vuta della terra no,1, è un ordine na– turale.... il vero naturale consiste ,wll'uguagliattza dei beni >>. Mably era piuttosto partigiano di riordinare la vita secondo le leggi della natura, sola condizione di fe– Jieilù. Ciò fa dire a M. Rude che sotto <1ues10aspetto la !filosofia di Mahly è prossima da quella di J. J. Rousseau e che il principio moder– no della produttivitù meccanica non reud.c necessariamente gli uomini nè migliori nè pili felici. << Le qualità ·fisiche e morali di un uomo - diceva Mably - non dan– no ad esso nessun diritto su di un altro uomo». Ammetteva una certa proprietà nel c1uadro della libertà •individuale, ma era accanito avversario della gran– de 1>roprie1à e per I imitarla, 1,er im- 1>edi.rne « l'accumulazione » preco– nizzava tutta una serie di regola. menti reslrittivi concementi « l'ere– dità >1, il diritto ereditario che crea il privilegio economico e politico. Denunziava il « lusso ,scandaloso >) df'gli uni accanto alla miseria degli altri. li problema dell'insegnamento tormentava pure l'animo suo. Biso– gna, diceva, far persuasi i fanciulli che la natura non ha fatto dei ric– chi e dei poveri, dei nobili e dei (llebei. Domandava che coloro che si oc– cupano della cc cosa pubblica » lo fa– cessero gratuitamente, essendo già sufficientemente ricompensati dalla stima popolare (e dagli onori) di cui sono oggetto qualora diano prova d,i perfoua integrità. Come si vede, pur sostenendo un principio altamente « civico». Ma- bly non m3ncava di un certo can– dore: che lo porla ad affermare che « .. . il legislatore abile può fa– re ,/egli u.ornùii- mwvi 11. Si nutre ili rosee illusioni, credendo alla possi– bilità di un cambiamento sociale ra– dicale senza bisogno di ricorrere alle armi. Si era alla vigilia dell'89, e tutlavia egli confidava e sperava nel. la saggezza e nel buon senno dei principi per evitare una rivoluzione violenta, pur rfoonoscendo che ccla guerra civile qualche volta è un gran– de bene ». 11 filosofo delfinese, precisa M. Ru– de, è anche il primo a lanciare l'i– dea della convocazione degli Stati Generali (assemblea generale dei tre ordini), domandando che diventino periodici, e la sua influenza si eser. citò non soltanto sui moderati della Costituente ma anche sugli altri. Ma– bly ru, sotto molti aspetti, un vero l)ioniere della democrazia e secon– do M. Rude egli merita un posto speciale nel Panthèon del peusiero francese, per le opere che hanno per lanto tempo avuta sì grande influen– za anche oltre le frontiere Crancesi. 1 Si contano infotti pili di venti tra– duzioni dei suoi scritti in lingue dir– forenti. Le edizioni sovietiche hanno ri– lHlbhlicato una parte delle sue ope– ret e ciò si capisce perchè il sociali– smo di Mably, pur f'Ssendo molto « umanitario )1 e 1< ugualitario >> è pur sempre un socialismo di Stato. Le edizioni sovietiche però non ri- 1 Vedi le principali opere di Mably: ij Dou1es proposée au,-;Philo11hes Economi- 311•s sur l'-ordre nalurcl et esscntiel ,!es so– détés 11oli1iques » {1768): « De la lo!gisla– tion, ou principe~ dcs lois » (1778); « Dea droi1 et des devoin du Ciloyeu • (1789). 583

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