Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

UN PRECURSORE IGNORATO s '10 NON AVESSI assistito alla conferenza tenuta il mese di novembre a Vienne da M. Rude, 1 davanti al nome di Mnbly rimarrei ancora perplesso, come don Abbon– dio davanti al nome di Carneade. Credo perciò che sia di qualche utilità riassumere ciò che ho sen– tito. Si res1a slup.iti, ha detto il con– ferenziere, constatando che un pen– satore e scrittore del valore di Ma– bly sia caduto nelJ'obJio, mentre nel corso della rivoluzione francese lo storico im1>arziale ritrova tante trar– cie del pensiero brillante di que– st'uomo che i suoi contemporanei ponevano sullo -stesso piano di Rous– seau e di Voltaire. 11 secolo XVIll 0 costituisce una epoca storica fra Je piì1 ricche e (e. conde, sia dal lato delle idee sia dal Jato dei faui. ~ il secolo dei liberi pensatori i quali, scuotendo i gio– ghi dell'oscuran1i-smo e del despoti– smo, aprono b strada alla conqui– sta della libertà. Mably è nato a Grenoble nel 1709 (morì nel 1785). Appartiene ad una fu miglia di e( noblesse dc robe »: è 1 Aurnrc tra l'altro anche di « C'c:st 11oui1 lc6 Canuu », storia Jclla imurrezìonc dei 1c~11i1ori lionesi nel 1831. 382 il fratello di Condillac - di lui pili noto oggi sopratutto per il suo « Traité des Scnsations "· Viene ri– cevuto con successo nei cenacoli. let– terari dell'epoca e particolarmente nel (< salon l> di M.me de Tcncin. Pur avendo una profonda antipatia per i tortuosi metodi della diplo– mazia in corso, accetta un posto di segretario del Cardinale di Tencin e si specializza negli affari esteri, ma per 1>ocotempo, però, perchè in breve la sua vita .si confonde con quella della sua opera letteraria. Si contenta di una modesta pen– sione; rifiuta di entrare all°AccaJe– mia francese per non essere obbli– gato a pronunziare l'elogio funebre di Luigi XIV e quello di Richelieu « questi due d.espoti l) come egli li chiama; alteggiamenti che permetto– no di apprezzare J'uomo, Ja sua fie– rezza d'animo, il suo cauere indi– pendente. Filosofo <cegualitario)) fautore del- 1\( uguaglianza sociale n, ardiva vro. clamarla coraggiosamente alla IU("t' del sole. La bontà, la serenità, l'austeritù formavano il fondo de11a su:t natura, (amava C'hiamarsi ccspartanon): tut– tavia esponeva teorie tanto audaci da suscitare timore e prudenza nel suo .imbiente. Attaccava apertamente i grossi pro-

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