Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

il contegno della ~tessa critica nei ri~uardi de La stra<la. Stroncato a 1•riori: e pcrchè ne dicevano bene i ca1tolici e pcrcl1è portava viu un ,,rcmio a Visconti. Quando, invece, è 1111 film molto bello e molto im- 1,orlante proprio per i.I neo-reali– smo (senza schemi). Tengo a dire che Fellini non mi <lava, sinora, molta fiducia. li suo curriculum non poteva dirsi incoraggiante: soggetti e sceneggia– ture a braccio, in compagnie poco serie e peggio P}us.ive - grandi pro– messe e nessun adempimento - co– me quelle di Germi e di Lattuada; rrec1ucntazione intensa di Tullio Pi– uclli. che è proprio uno di quei sce– nc~ginlori (e drnmmaturghi) che fin– gono di d"r nel poetico, nel mistero (rcl!olanncnte di,,ino) per imbro– gliare le carte, E film approssimati– \'Ì. come i giornaletti umori.st.ici cui ci raccontano che ha collaborato: /.,o sceicco bfrmco, Luci ,tel varit!l<Ì, ~li slcssi Vitel/ot1i (a Rimini i rac– conti sui suoi Jlcrsonaggi, tutti co– no~cibili basta star <1ualche giorno a caffè, sono molto più divertenti del film; e pii, tristi al tempo stesso]. Si ,·ede che d'un tratto (e nonostan– h.' Pinelli cui andrìt invece il merito cicli' appoggio-inlerpretazione catto. lico; e dei punti pili scadenti del film, cruclli « profondi »}, è tornato fuori il Fellini sceneggiatore cli Ro– m11 città apertll e sopratutto quello di P,, i.sà: il paesaggio romagnol0+ ferrnrese di uno degli e11isodi è lut– lO qui, ne Lfl strcula, con identica for1;11.Con iclerll icu energia di con– danna sociale anche se non si parla della Resistenza ... (o forse proprio JH'r c111csto?Perchè non c'è H pro- blema, cou1e non c'era in Paisà, del– la sonastrultura politicizzante?). O chi non aveva paura, sentendo riferire che Fellini avre6be raccon– tato una storia di saltimbanchi di paese? Chi nou tremò, ascoltando c.he c'era di mezzo « la grazia », la sco1>erla della umanità in fondo aglj esseri pili miseri e chiusi? Chi non trasecolava, clic una uccisione por– lasse, tramite lu morte di un ahro innocente, alla redenzione nelle la. crimc e nel rimorso? Tutta un.i Icr– raglia per riviste patinale - con– tcmporane111nente medio-celo e cal– toliche. M:i Lo. strn<l<1- è un'altra cosa. E fu rabbia, una gran rabbia, che i criti– ci (di sinistra) non se ne 3iano ac– corti. Sono dunque davvero - e CO• mc stu1lirscnc? - allo slcsso liveJlo dei loro colleghi di deslra. liuti iau10 ,,ia il finale (lroppo pre– tenzioso, e Fellini 11011 c.; la fa. Ma. ,,a)eva la pena di farcela? ~el « lo• no >) che andremo indicando, certo che si; o Fcll iui aveva le carte in re– gola per riuscirci); buttiamo via l'c– pjsodio del « sasso>), del coll0<1uio nollurno con il «mallo» (cinema di 1>oesia; cioè film falso; come il tcu• tro di poesia; siamo a un pezzo di bravura di Pinclli. Solo Chapliu rie– sce in <1ucste cose, e ha già detto tul– to in Luci r/e/lt,. rib<lltll, con un S"· Slo). Teniamoci quell' ltnlia misteriosa, scouo~iula, fuori della storia (rnu fortunatamcnle senza folclore), clic n me pi.tee immaginare tra la Ro. nrni,"lla, le Marche i crinali clell'Um. bria e del Lazio (il dialetto di Gel– somina e dei suoi fa da pedale che richiama alla Romagna: anche se non hanno gi.rato li, la memoria di Fellini è lì che torna, una memoria 519

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