Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

un tetto come gli s1abilimenti d.ell'a• zienda Boeing a Wichita nel Kamas. Gran parte di queste idee circa i vantaggi della dimensione r.ra con– dizionata dai primi problemi posti dalla quantità limitata di energia di– sponibile nell'utilizzazione del ,•apo– T~. Per questa ragione l'ingegr~ere tendeva a riunire il maggior numero possibile di unità produttive sullo stesso asse, o entro la portata della 1>ressione del vapore attraverso tubi che fossero abbastanza brevi per e– vitare eccessive perdite da condensa– zione. Questo concentramento, effet– tuato per ottenere il massimo di 11- tilitit, conduceva pur.e a raggrup1rn– re gli operai nel.l'ord.inamenfo del lavoro, poichè l'azionamento di mac– chine individuali esigeva che le mac. chine fossero disseminate lungo una linea retta dr collegamento senza con– siderare gli altri problemi del Dus– so del lavoro. L'introduzione dell'energi.a elettri– ca e dei motori elettrici permise una nuova flessibili ti,; e, entro lo stabi– limento, piÌI nuove concezioni del flusso del lavoro evitnno gli assi di– riui e quelli collateralj dei vecchi piani di officine. Però la dimensione della fabbrica rimane non Hessibile. E si potrebbe porre la domanda: quale 1rasporto costa meno, quello di uomini vivi per due volte al gior– no, o quello di materiali e di 1wzzi meccanici due volte la settimana? Come hanno osservato Percival e Pani Goodman, in maniera tanlo sti– molante: 1 e< Se le oificinc fossero sparse, gli operai potrebbero vivere vicino allo stabilimento, e sarebbero i materiali lavorati a dover essere trasportati in luoghi diversi per es- 1 Nel loro libro Comm11nilaJ, sere manilatturali e le parti che si dovrebbero radunare per il montag– gio ... Quale trasporto è pii, facile da preordinare perchè non si veri– fichino ritardi o interruzioni? Il tempo di vita di un pezzo di metal. lo non si consuma mentre esso at– tende il mezzo che lo lrasporleri,; a un pezzo di metallo non importa essere pigiato come una sardina )1, Cò d1e i Goodmans pro1>ongonu è la produzione di cc elemenli e pez– zi» anzichè la produzione di parti già ·integrate in montaggio. 1Ma la <ruestionc viene raramente considera– ta perchè poche industrie pagano di– rettamente le ore di viaggio. I cal– c·oli in termini di costi di mercato non e:ostringono l'impresa a const- 1lerare le principali speSP socinli, in una produzione su vasta scala, cioè le o:-rc spese dai lavoratori nell'an. dare e tornare dal lavoro, pii1 il c:o– sto delle strade e delle altre vie di accesso allo stabilimento, che sono a carico dell'impresa solo in par– te.: La second.a considerazione è che nel suo ,,iaggio verso e dal lavoro, l'operaio è incatenalo al lempo. Mi. gliaia di operai devono trovarsi nel– lo stesso luogo alla slessa ora. I rii– mi e i movimenti stessi ciel lavoro de,,ono rispondne alle norme del tempo. li tempo governa l'economia : In conseguenza della J>ressionc del mcr. cato, si sta producendo ad un dccenlra• mcn10 del lavoro. Poichè è più economi– co montare le automobili in California o nel Texas anzichè spedirle già montate da Oetroit, it<>rfo sempre piU numerose le fol,. brichc che si servono di Dctroit per Ja fab• bricu:ione dei pe1.Zi, mentre il montaggio finale viene cs.:guito in nuovi centri a gran– de di51anza. 491

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