Volontà - anno VIII - n.8 - 15 dicembre 1954

Ml una 1ua implicita promena - la promessa che coloro che detengono il potere possono proteggere e cura• re i « deboli » che ad efiSi si sotto• mettono, cioè che essi possono libe• rare l'uomo sottomesso dal carico dell'incertezza e della re1ponsabili– tà per ac stesso, garantendo !'ordine ed assegnando a ciascuno in que1t'or• dfoe un posto in cui egli 1i 1enta sicuro. La aottomissione dell'uomo a que. 11a combinazione di minaccia e di promessa è la sua reale « caduta ». Sottomettendosi al potere-dominio altrui egli perde il suo proprio pote,. re-potenza. Perde la sua potenza di usare tutte le capacità che lo fanno veramente umano; la sua ragiono ccss11di funzionare; egli può essere intelligente, può essere capace di ma• ni1,olare cose od anche se stesso, ma accolla come verità ciò che viene chiamato , 1 erità da coloro che hanno llotere sopra di lui. Perde In sua po• tenu d'amare, poichè le sue emo– zioni sono vincolate a coloro da cui dipende. Perde il suo senso morale, 1>oil'hè la sua inc3p3cità di mettere in dubbio e criticare coloro che de– lcngono il potere annu11a il suo giu– di,;io morale rispetto a chiunque ed a qualunque cosa. E' preda del pre• giudi,;fo e della SUJ>erstizioneperehè incapace di ricercare la ,,aliditù del. le premesse su cui posano tali fo)se creden7.C. euuneno la sua ~tessa vo– °"' può richiamarlo a se stesso, es– sendo egli così intento soltanto ad ascoh.are le vocj di coloro che hanno ,,otere sopra di lui. Davvero la libertà è la condi1,ione necessaria tanto della felicitil quan– to della virili; la libertà, non nel senso de11a capacità di far scelte ar– bitrarie, nè come svincolamento dal. la necessità, ma co01c Jihertà-di-rea– Hzzare ciò che ciascuno è potenzial– mente, di compiere la su.a vera na. tura di uomo secondo le leggi delJa sua propria eriitenza. Può dunque dirsi che l1uomo nel mondo occidentale ha risolto il suo problema morale, ae Jn libertà, co– me capacità di ,preservare la propria integrità contro il potere, è Ja con– dizione basica della moralità? Non è tale problema morale proprio ed esclusivo dei popoli che vivono sotto dittature autoritarie che tolgono a ciascuno la su& 1ibertà personale e politica? La libertà raggiunta nelle moder– ne democrazie implica veramente u.na promessa per lo sviluppo del– l'uomo la quale non si ritrova in nes– suna delle dittature, seppure esse proclamino di agire nell'interesse dell'uomo. Ma è soltanto una pro– messa, non un compimento. Noi na– scondiamo a noi stessi il nostro pro. blema morale se concentriamo la no• 11.raattem:ione nel comparare la no• stra cultura con modi di vita che ne– gano le migliori conquiste del.l'uma– nitù, e cosi ignoriamo il fatto che noi stessi ci inchiniamo al potere: non a quello di un dittatore e di una burocrazia politica SUI\ alleala ma sì a) potere anonimo del mercato, del successo, dell'opinione pubblica, del senso comune (che potrebbe talora dirsi il comune nonsenso) e della macchina di cui siam divenuti servi. Il nostro prohlcmn morale è l'in• differenza dell'uomo rispetto a se stesso. Sta nel fatto che abbiamo per• duto il senso de11aunicità e della si•. gnificanza della persona, che ci sià:-' mo adattati ad essere strumenti 1>er scopi che son fuori di noi ,teni, ohe 421

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