Volontà - anno VIII - n.8 - 15 dicembre 1954

un suo diritto, i governanti si deci– dono ad allentare fa morsa del loro ,,oterc o a fare qualche concessione. Più utile a noslro parere è il la– ,,oro clic sta s,•olgeudo in un ultro ca1npo I' Al ED (Associazione italiana. per l'e<luca11:ioned.emografica) di cui u suo tempo demmo notizia della CO• stituzionc: essa cerca attraverso la s1am1rn, di portare a conOS(!Cnzndel maggior numero di italiani qucslo ,,roblema e insiste sulla necessità di risolverlo in piena libertà e incomin– cia a diffondere pubblicazioni per far capire agli italitmi. i.I modo di risol– ,•crc <1uesto problema, (quanta igno– ranza c'è tra d.i uoi in proposito. Molti sono sorprcs:i di sapere che si può regolare diversamente da come l'ha regolato la natu['a il J)['Oblema delle nascite: molti non sanno che in altri paesi piì1 progrediti e più ricchi ciel nostro la limi1azione del– le nascite è diventato una latto ac– quisito). Qucsla gente, scrittori, sociologi, medici od anche modesti cittadini, che è co1winta che bisogna fare 1>ro– paganda in questo senso, lavorerà con tanto pili successo quanto più la sua opera sarà di.retta a quegli strati sociali che -pili. ne hanno bisogno, sia per lu Joro ignoranza su tale pro– blema sia per le condizioni cli mi– seria in cui vi,•ono per cui l'numcn– to della J)role è in iuoltissimi c:1si una tragedia. Ma i nemici 1>il1temibili in <1ne– sto campo sono i cattolici. Bisogna riconoscere però che la Chiesa ha modificato il suo atteggiamento in– transigente davanti al problema del– la limitazione delle nasdte. Proba– bilmente vi è stata spinta dalle cor– renti vrogrcssiste che in tutto il mondo, ed anche in Italia, hanno ri- chiamato l'attenzione di molti su di esso e Ja Chiesa, bcnchè couscC\'a– trice al massimo, non vuole mai pa– rere retrograda in nessun campo - anche se neila realtit è sem1>re rea. zionaria. Infatti, il Pontefice, il 28 diccmb["e 1951, ricevendo i partecipanti del « Fronte dellu famiglia », senti il bi– sogno di precisare che « La Chie:m s<tconsi<lerare con. simputia e com– prensione le rellli difficolrù della vi– ta matrimor,ialc ai nostri giorni. Per– ciò nelln nostra ultima o//ocuzioue sulla. morale coniugale, abbiamo r1f– fermoto la legittimità e al tempo stesso i limiti, in verità be,i lttrghi, di umi regolazio11e della prole». E su « Civiltì, Cnuolicn )) padre Hotondi scriveva: « Qua11doci so110mot.ivi seri, è le– cito non mettere nl morula dei bm11- bit1i; e l'uso dei periodi age11esfoci è rnlme11te regofore da 110,1. mettere ;,,. peccnto mortale 11emmeno quei coniugi clie per mezzo di esso evila– u.o i bambini. $Cllztt un.. giusti{icat.issi– mo mot.ivo. La divulguzione del me• todo di..K,wus, più c/ie giust.ificau,, appare necessttria, urge11t.e >>. Però, davanti alla propaganda cui abbiamo accennato, davanti alla 1>ro• posta di abrogare il famigerato arti– colo 553, i cattolici hanno cercato di fare macchina indietro cd in un ar– tfoolo dell'« Osservatore Romano » (12 dicembre 1953) era detto che « i. mppresentarHi della Chiesa non po– tevano immaginare che le loro pa– role dovessero servire a sostegno di certe iniziative ». Si può essere ceri i che i cattolici ostacoleranno sempre tale propagan– da e che nel confcssionale ci saranno sempre preti che negheranno l'asso– luzione a chi mette in uso metodi 451

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