Volontà - anno VIII - n.4 - 15 agosto 1954

Slare iJ rapporto tra la\'Oro e uomini (1Jroduzione, macchine. la\·oratori) da parie indus1riale - sono emersi alcuni punti d'im1>ortanza fonda– mentali sui quali si può iniziare un discorso immediato. 1° a) l'organizzazione del lu•oro non riguarda i hworatori, poicht! non vogliono responsabilità; b) la meccanizzazione abolirà la base economica attuale (salario) 1>oicht!tra.sformerà le remuncrarioni e abolirà i cottimi a incenth·o; e) l'educuione di\·errà fun. zionale, perchè !"umanesimo non ser. \'t" nelle fabbriche. 2'9La 1>ericolosi1à del lavoro e le sue pert.-entuali: pre,•cnzione e cura, op1rnre abolizione? 3° Promozione nella fabbrica da strumenlo a uomo. 4° Cittadinanza di fabbrica al la– vora1ore. E' allorno a <1ueslo nucleo d'idee che può essere poslo l'intero 1no– blema del hworatore. in una visione che non l)UÒ limitarsi a con.stalare il 1ncsentt, ma de\"C cercare immedia- 1amcn1e di llrOSJ>ellarsi il fu111ro e il 11uosvilu1>pO. Deve diventare evidente clic l'a\"C• re o non a\'ere responsabili1à (e col– let1ive e indh•iduali) C per il lavo– ralore In dimostrazione di quanlo e– gli conti nella fabbrica: da <1uesto ei;:li eaprà se do\ 1 rà ra.s...~l!narsia ub. bidirc solamente, oppure potrì, e. s1Jorre le proprie idee e pretendere clH' anch'esse pesino nelle decisioni che riguardano lui, i suoi simili e 1·azie11da. Oisrutrre i termini secondo cui tlovri, svilupparsi In mecc1mi1.1;a1,io– ne tldl'incluslria significa ,wcrc la volon1i, e la capaciti, di inserir-i nel- lo s,·ilu1)pO della tecnlla produttiva, i cui infiniti UJ>Clli a\'1'.o.nuo certa• mcnle inRuenza iu tanli aspetti della vita economica, cuhurale, polilica, SO<'iale. Fare o non fare certi la\'ori è S!lCS• so una ques1ione di vila o di morte. Come è possibile discutere di ciò sen. za invitare la viltima a rifiulare di \"endersi? Da strumento a uomo: oggi c'è lo strumento, che è la conseguenza del– l'organizzazione autoritaria del lavo– ro, della gerarchia, del potere che nasce dall'es.islenza della proprietll 1•ri,•a1a. Una promozione - che è una liberazione - de\'C necessaria– mente inves1ire alla hase l'organiz. zaziom.:, slrumc:nlarsi in una slrullu– ra libera cd efficiente. Da quella promozione tHpende, iu concreto, la ciuadinanu di fabbrica. e non da una legislazione pili «: illu– minala » e coerente che, semmai, si limiterà a regi.slrare e legalizzare il fallo nuo,·o; ma che non può pro– muoverlo. inserila com'è nelrauu.ale schema della socielà che dallo S1ato fino al comune cd all'azienda è una riproduzione esasperanle delle stesse linee strulturali, inerficenti e illibe– rali, che op11rimono tlnlralto chi si trovi sugli uhinu scalini: i la\'ora– tori. Ecco que 10 è il discor.io . o il ,uo avvio. che po;;r;sono e debbono fare gli operai. ~pinti dall'interno in cui ~ono condizionali. a liberarsi concrc– tamf>nle. E. nel ragion:1111ento un im– plicito scn~o di azione dirclta, azien– d1t per :.zienda. caso per caso, pro• blc-urn per 1>roblc11111, a <'Onlnllo di. rf'l'O c•on gli uomini e le cose da c·ui 9j ,•noi lihernr.,i. 2-13

RkJQdWJsaXNoZXIy