Volontà - anno VIII - n.4 - 15 agosto 1954

re l'integrità della cellula familiare. Jn loro, infine, domina il sentimento al di fuori della ragione e questo sentimento tende naturalmente al misticismo nella misura in cui si re– stringe il campo dell'attività. Ma 'Jltt~sle sono constatazioni generali 1>iu1tostoche verità 'psicologiche che dovrebbero essere dimostrate, stabi– lite scientificamente perchè se ne 1,c~sa trarre conclusioni formali. 3) In realtà, la causa vera del– r attaccamento delle donne alle reli– gioni è la loro situazione sociale, so– no le condizioni d'esistenza che que– ~,c religioni stesse hanno ('Ontribui– to a ncar loro. Le circoslanze sono slale loro sempre sfavore\•oli. Come hanno sostenuto Christine dc Pisan, Condorcel, Stuart Mili, Stendhal, in nc~~llll eampo la donna ha mai avuto i suoi 1>iaceri. La schiaviti1 della donna è all'o– ri~ine della sua in(erioriti1 intellet– tn.de. S011omcssa alla neccssit.à di obbedire alla forza, essa prese la pie– !!.t della subordinazione p!lssiva, del– ì"obbcdienza, ignorò lo spirito d'ini– ziativa, d'inclipenclcnzu, non esistei. te <·he per J'uomo. In tutli i campi, il suo bisogno di at1ivitì1 conobbe re• strizioni ~('\•ere, ,. le sue 1uo1)rie ea- 1u1citl1vègetarono in un fatale depe• rimento. Non dimentichiamo che J>er le donne, il dirillo all'istruzione è una conquista del tult(l reePnte. Non sono cento anni che le giovinette del– le (·lassi J)ossidenti erano preparate in <·asedi educazione - il pili spes– so rei igiose - al loro ruolo cli pa– drone di casa e cli inondane. Quelle dc-I popolo andavano a scuola perchè bisognava seguire il catechismo, e do– vevano prestissimo guadagnarsi la \'i– la. Le leggi laiche non tlatano che dal 1882. :\'el 1880, il Senato discu- teva d'un progetto concernente l'in. S<'gnamcnlo SCCùndario femminile. Tulta la destra clericale si oppose a questo progetto, rispettosamente fe. dele alla politica della Chiesa che, da diciotlo secoli, manteneva le donne nella ignor:mza e nella sottoruissione. t< Fila, tessi, prega e taci >1, tale fu durante millenni la linea cli con– dotta da osservare. Alcune donne si distinsero, ma esse appartenevano al. le classi privilegiate. Per la massa delle<< Jac<1ueline Bonhomme >1, Sf'r– vc e operaie di tulli i tempi, fu Ja nolle assoluta. Era <1uasi impossibile alla donna <li affrancarsi dulla tutela maritale col suo lavoro. George Sand fu la prima donna a vivere della sua penna a prezzo d'un lavoro appassio– nato. Ed è cosa recente. La donna, confinata nel lavoro della casa, - lavoro monotono, abbrutente, fati– coso, mai finito, che la l~cnica co– mincfa solo ora a semplificare - non ha mai occasfone di esercitare e di sviluppare le sue focohil intellettua– li. Quelli che pretendono che la don– na vi trovi il suo piacere sono degli if)Ocriti. Quando essa lo può, la don– na agiata riversa su mercenarie i bi– soi,,'llidi la\'Ori domestici, e« la don– na di servizio )), è sempre più rara. TI periodo che 1111raversimuo è un periodo di transizione. Questo mon– do che è sempre appartenuto agli uo– mini è ancora nelle loro mani, le isti– tuzioni e i valori della civiltà patriar. cale in gran parte sopFavvivono. Nel– la nuO\'a civihil che è in via di sboc– ciare :mssistono, fonte di confliui, lf' pili antiche tradizioni. Il peso del matrimonio rimane molto 1>ii1 J>e• sante 'Per la (lonna che 1>erJ'uomo, f" la donna può piil difficilmente del– l'uomo conciliare la sua vita fami– liare e il suo ruolo di ]avoratrice. 221

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