Volontà - anno VIII - n.3 - 1 luglio 1954

gi, la invenzione degli utensili sono ora fon1i di ricchezza. Nasce la schia– vitl1. Possessore di pascoli, di bestia. me, di schiavi, l'uomo diventa pa. drone assoluto e impone la sua legge alln rlonna che Ca parte della sua 1>roprie1~1. La discendenza secondo il diritto materno è abolita ~ il diriuo ereditario maschile divcnln la legge comune. « Il rovescimnento del diritto mlt• (enw )) diranno gli storici « /u. fo grw1dc tlis/flttl1 del sessofemminile>), Destinata alla procreazione e •• compiti secondari, spogliata della sua im1lortanza pratica e del suo l)rc– sti;;io mistico, la donna non è piìi che una serva. Attribuendosi in e– sclusiva la sua posterità, l'uomo con– <1uis1acontro la donna la dominazio– ne del mondo. rei dramma delle Eumenidi, E– schilo fo dire ad Apollo: :< non è fo madre che gmiera ciò che si chiat1w suo figlio; essa non è che fu. nutrice del germe versato nel suo seno ». Aristotele dice: 1< Lt1. donna, è sol– tllnto uwteritt; il principio del 1110. vimeuto e/re è il mascl1i.o in l.ul.ti gli esseri che nascono è migliore e più divino)>. Da sacra, la donna diventa impu– ra. Eva, data :i Adamo per esserne la compagna, scatena tutti i mali di cui soffre l'umanità. La donna è vo– lala al nrnle, è passività di Cronte al– J'atlivitii, il ,disordine che si op1,one all'ordine. Pitagora dice: « C'è un principio huono che lui Cl"Clltol' or– dine, frt luce e l'uomo; e un prin– cipio cattivo che lw cremo i.I caos, 1,, ien.ebre e la. domrn >1. A partire da questo mo111en10, per rafforzare la loro dominazione, i maschi compon• gono i codici e inventano le religfo- 13-1 ni che lrattano le donne con tanta os1ilità. Le diverse religioni non sono state che strumenti d'o1)pressione a J)ro– fitto dei loro fondatori. Per assicu– rarsi una situazione privi.legiala, in– ca1rnci. di imporsi alle folle col solo 1>rcst igio del loro talento, sfruttaro– no la credulità umana presentandosi come i mandatari di un essere supe– riore e intangibile. Nel nome di que– st'essere superiore stabiJirono regole, 1)rineìpi, dogmi che furono conside– rali indiscutibi.li quanto le leggi ci– vili, e Je istituzioni vi si ispirarono, se ne 1>enctrarono. Così nacquero, a1,poggiati sulle religion.i o confon– dendosi con esse, i codici successivi che pongono .la donna in una situa– ;r,ionc di subordinazione. Tuili i fondatori di rçligioni han– no misconosciuto e insultato la don– na. Incominciamo dai piì1 antichi. Nei libri santi dell'India, ,Mani1, il grande profeta, la cui immagina– zione non era molto pur.,, scrisse: « E' 11cllll,wt.ura del sesso femminile cercare di corrompere gli uomini di. 'flutggiù. Non si deve sost<trc in ,m luogo isolnto con le, propria madre, In propria, sorelln o la proprill fi· glia >,. E dù <1uesta stupefacente mas– sima: 1( Beuchè fo condottu del suo sposo sict biasimevole, be11c/1èsi dia ,ul ultri muori e sic, sprov-vi-stodi buo– ne qurtlità, urrn donnlt virtuosct dctm cosll111teme111e riverirlo come 1111 dio >1. Presso gli ebrei, il Talinu<l ammet– te la poligamia e il ri1n1dio. Esclude formalmente i figli femmine clall'e– recliti:1puterna e autorizza il padre, se non a vendere del 111110 la propria figlia, a \'Cnderla f)er un periodo di 6 :umi. Un clolto ebreo dichiara che

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