Volontà - anno VIII - n.3 - 1 luglio 1954

c1ucllt· <lel 1848 con Giovanna Oe– roin. Flora Tris1an, ecc .... 1 - no1ia• 1110 quanto poche tra es__--e osarono de• nunziarc le malefatte della religione e le rcs1)onsabili1à della Chiesa nel ritardo apportato al loro affranca– menlo. Quelle donne erano il pili sovente delle borghesi privilegiate che si con– lt"ntavano di reclamare t111a egua– glianza di privilegi con gli uomini dt"lla loro classe, Rare erano - co– me rare sono ancora oggi - <1uelle eh" ,cdevano nella vittori3 sul cle– ricalismo la sola soluzjone ragione– vole del 1>roble111afomminile e del problema sociale. Alcune fanno par– le dei grandi spirili del XIX secolo: Luisa Akernrnnn, Maria Desraismcs, Clémcnce Royer, Louise Michel e, pii1 ,,icine a noi, tra le neo-malthusia– ne, Nclly Roussel, Jeanne Humbert, la dottor(•ssa Madel"ine Pelletier. Parlando nel 1908 nel Circolo del Libero Pensiero di Bruxelles, Nelly Roussel domandava ai suoi uditori di riflettere seriamente su <1ueua verità ..!,e può sembrare un paradosso: e, che fo religiosilà ciel/e e/onne i• in– si,1me le, cmtstt e l'effetto delht loro inferiorità ... » e rilevando il legume stretto che unisce J'uno all'altro, il femminismo e il 1ibero pensiero, di– (.'C\'a: 1( Non c'èfemmittismo senza li– berti, ,li pe.miero », cioè senza l'ab– battimento di tutte le douri.ne reli– giose; e: « non c'è libertù cli pen– siero sf!n:a femminismo », cioè senza 1·elevame11to economico, intellettuale e sociale dcli'« eterna sacrificata ». A quarantacinque anni di 4istanzn, <p1esla \'Crità è sempre attuale. 1 li discorso è rifcri10 alle femminis1c francesi. m3 vale anror pila per quelle i1a– lianc. f.V.d.R.). La cooquieta del diritto •I lavoro La lotta delle donne contro la ine– µuaglianza dei sessi è staia lunga e difficile, Solo reccntcmeule le donne hunno cominciato n sb11razzarsi d'un wmplesso <l'inforiori1i1 di c-ui hanno subito per tanto tempo l'111narczza e lo scoraggiamento. Non è inutile, tracciare la sloria di questa lotta per comprenderne le condizioni e le di[, ficohà. All'origine di ques1a impresa di dominazione che tenne schiava la donna nel corso dei secoli, si consta– ta la collusione dei poleri civili e re. ligiosi, collusione che si fu pii1 stret. ta a oµni epoca di regresso sociale e che bisogna vincere se si vuole il mi– glioramento tlella condizione uma113. Ne e< L'origine della Camiglia », .Engcls ri.fìt la storia della donna. ()uesta storia dipenderebbe essenzial– mente da quella dei tecnici. ,\ll'e– poca del comunismo prin1itivo, ruo. mo non ha nessun interesse ad asser– vire la donna. Nella dh•isione primi– tiva del la,•oro, ogni membro del clan collabora alla vita materiale del grup1)0. L'uomo cucciu e pesca; la donna governa la casa, gioca un gran. de ruolo nella vita economica, fob, brjcn rnscllami, tcssc, coltiva ortag– gi .... La discendenza femminile è la sola legittima: è il rc~ime del ma– lriarcato. Gli uomini si inchinano ri– SllCllosi <lavanli al misH'.'rO<lella ma– ternità. La donna è volta a volta considerata mediatrice, gim1icc, con– sigliere, sacerdote, combattente; si sacrifica al culto dette dee. Ma la fi. rw d<:I matriarcato apre per In donna l'era della scr\'itì1. Appare 111pro– pric1:1 pri,•uta. L'nddomcsti<"amcn10 d"gli animali, l'all"vum(•nto tl<·igrcg- 133

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