Volontà - anno VIII - n.3 - 1 luglio 1954

SU(l vitr, mentre così poco edificante è spesso comparare idee e vita di tanti filosofi o politici. Nei tempi in cui è vissuto Afofotesta gli anarchici eremo definiti bw1• diti e 11wlfauori dulia gente-per-bene, non solo e/alla poli::ia. /Halatesta, col suo grmule cuore e h, sua imme11st1bontà, doveva vivere (e quindi tmche scrivere, che per lui era un atto-di-vita e nulla più) in un. u,/e clima: per– scguiwto dalle for::e di tutti gli Stnti, altemamlo carcere e fug" ed esilio. Eppure gli bastava l"amorc dei $Cmplici, della geni.e per cui le idee 11011 Juumo esistenze, se 11011 come sostegno dell'agire, e /e, stima degli. intellettuali onesti, per resistere sen::a pfog11rsi. Oggi non siamo più « malftlltori ». Siamo definiti « utopi.ui ». La condi– zione :sociale è fatta gelatinos11 e chiusa ,/ali" costitu::ionc delle « masse » e ,wmmeno consente più le iniziative cli rottura con cui in passato abbimno sveglirtto " f>ensarc e ,id ngire i,, sensi di libertà gru1,pi soci11/iperfino lo11- lo11u111issimi, da noi. (Bresci. inse8nt1... ). Ci troviamo quindi privati anclie delfo pcrsecu::ione della po/i.::ht, il cane da guardia e&. cui non facciamo più pr,urr,. A.fu v'è pure chi ascolta le nost.re piccole voci. Continua fu semina– BÌotw. Siamo sempre <1 ferm.cnt.i. )), quel poco che oggi è possibile trn gente fntt11 cosi. tremendamente inerte ad ogni riflessione che turbi i so1111i delle sue comode cuccie - le cuccie che il Totoc"lcio popola cli s11crtm::evttne, clw fu Televisione illumina di imnwgini vane, che le Chiese e i Partiti op• primo110 di profumi 1rnrcotiz::m1ti. A <1uestagente, a qmmti tra questa gente sono ancora capaci di ascol– tare un 1101110 che /Jeltstt sen::a avere per motori volontà di comando, offriu– mo questo secondo volume e/egli scrilli di Mulat.esta. Egli non vedevu f(ll1t1rcl1iacome lo .-.boccofatale e/ella storia, che bt1• sta aver pazienzll cl'n1te,u/erlo ,,cJ t1rrivt1. Sorrideva della /limosa i11ve11iva rcllorictt di Bovio: « (lllltrcl,ico i• il t>ensil•roe verso l'am,rchù, cl1mminu la storfo n 1 Sapev" che 1111/la si costruisce d'umano se 110,t. con lunghi sforzi, in cui si rico11giungll'10generazioni e generazioni, ciascuna att.iva in modi suoi uelln su.a sede 51orica. Perciò le pagine clw 11bbiamo già presentato nel primo volume di « Scrilli scelli », le pagi,w di <1uestosecondo volume, :son vive di u,w pal– pitante attualità. Si rivolgono oggi sopratutto ai giovani, che sta11110 accor– genelosi dell'i11erzia perniciosa itt. cui continuano i loro mt::frmi. E di– cono: vivere non è so/o pensare, è fnre. Vivere è combattere. Senza odi. Sen::a predomini. An::i, combattendo 1,rima di tutto, in noi eel attorno a noi, gli odi ed i predomini. Afa sen::a illusioni che quulcosa possu ,ma.urare da sè. {..,'avvenire sarà quello clic noi sapremo volere. E non volere nell'Cl• strutto di Clccurate confe::ioni ideologiche, ma nel concreto del vivere quo– tidiano. Ecco Malatesta. G.B. e C.Z. 141

RkJQdWJsaXNoZXIy