Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

rispetto al fine è alfi.data al giudizio esclusivo dell'élite che comanda nel– la Chiesa o nel Partito. Con che si giustificano i domenicani spagnoli che con l'lnCJuisizione comandavano all'autorità civile di bruciare l'ereti– co per sah•arne l'onima, ed ugual– mente l fanalici russi che con la Ccka torlura,,ano uccidevano i sup– posti 011positori per il supposto bene di tutti. Don S111r-~o è in holia, mutato ciò che v'è da mutare, l'equivalente <li Togliatti. Conclusione desolante. Ma conclusione vera. Già molti giovani, ancora prigio– nieri delle strelle maglie dell' AC o di <1uelle apparentemente meno slreL– te d<'lla DC, ambedue, parti della piì1 ampia rclc-1,rigione che si chia– nrn Chiesa canolica, si trovano a ri– lle1terc che non certo per le vie spor– che del dominio politico può co- struirsi l'aoi.Dlo cristiano, ma solo per la via del « testimoniare la veri– tì, » - anche ,e ciò conduce ad ap– parenti insuccessi su.I terreno politi– co. Gio\'cri, ad aiutarli nella decisio– ne di cercare altra via il saggio tre– mendo di un buon prete come don Sturzo divenuto 1>cr via agli ordini del Vaticano, ciò che un altro buon– uomo come Togliatti è divenulo per \'ia agli ordini del Cremlino? Per don Sturzo come per Toglint– li non c'è !pcranza. Ma nei giovani c'è l'av\'enire del nostro popolo: ad essi quind_i lutti dobbiamo dare l'aiu– lo che poss"iamo perchè riescano a ,•cder chiaro, a decidere secondo se s1essi non più seguendo uno od altro dei tanti direttori-spiritual.i che Ira• sportano nelle vite personali, nelle famiglie, nell'azione sociale dei pic– coli gruppi, i veleni deformanti ed anchilosanti della politica. c. ZACCARIA. COLPA DI TUTTI Quuratlla pmlri di /amielia &on morti in una miniera del grouetano, ucci&i da uno dei aoliti • accidenti di sri&ou '». I J)lldroni della miniera, per evitare cl1e &i/a «J.ll troppo nmwre • .sono &1aliauai grn.ero,i: promeJ.ll rl'inc/1ie&1e, aiuti alte famiglie, perfino l'ado– ::io11ed'un bimbo nnlO due 1iorni do110 la morte del padre. Ed in molti po&ti si dice che tanta carittì 1ia pelosa. cl1e .se ai /aceue un'incl1ie1ta ,ul &erio emergerebbero re- 1ponMbilità di in,11//icientc prei:iden::a contro gli. in/orluni ecc, Noi diciamo: dtt cl,e uomini ,0,1 co!llreui per vivere ad accettare il mes1iere del mi– m,torc vi so,10 srnti m01ti e morti e morti, i11 aggiun111 alla trememfo /fltica <1uotidit1m1 d'un wle 1<11:oro. E' m1 lut:oro itlumano. Si do11rebbe lrOt'(fr modo tli abolirlo. ta via è già tracci11ta.E.sperimenti ir1glc1i già veccl1i tli ,, ua.si cin</HOnt'anni, espe– rimenti ,ucce.uivi ru.s..1i. l,anno avr;iato la ri«rca d'un modo con cui si potrebbe 1e11rttre ,olo dei po::i t:ertiatli ed ori:zantali molto 11re1ti.,da la&ciar/are a maccl1ine, per poi bruciare il carbone &ul /i(ISto, ,en:a e11rarlo, raccoiliendo alle bocche con adatti consegni ,ia il s,u !!ili il tx1lore. Ma coslsno cari. questi e1perimen1i., E In gente-per-bene cl1e tro.-,, le migliflia ,li misliaia ,li milio11i per per/e:ionare le bombe atomiche con cui fare mm pii, bella guerra ,11mriesce nrviame111a 11 racimolare U malto mer10 tle11arocon cui fi111mzit1rli. Clie importa, 11llasente,per-bene, se quarnnta minatori .son morti? Con un p11gno di milioni (di corta) tlltl'J è me.t.s(Ia ttlct'r#. Fino alla pro"im11 uplo&iane, 72

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