Volontà - anno VII - n.11 - 10 gennaio 1954

LIMITI DELL'ANARCHISMO L •~NARCHISMO h:1 sempre o- scillalo Ira due poli: l'ultraso– cialismo e l'ultraliberalismo. (Per « uhrasocialismo » intendo l'affer. mazione integrale dell'unità umana; 1>er«ultr11liberalismo» J' afTermazio– integrale dell'unicità personale). 'cl primo caso, la libertà s:i prc• se11111 come In fusione tota1e dell'es– sere in !-CllO al mondo sociale indif– feremdato; nel secondo, essa pos1u.la l'inJividuazione pcrfeua in un mon– do di una infinita diversità. A~umere 1,ienamente la necessità sociale, è la forma ultrasocialista della libcr1ù; assumere pienamente la responsabilità personale, è la for– ma uhralibcrale; da una parte sfor– zo d'adat1<1meut.o integrale, dall'al– lra sforzo integrale d'aut.o,wmfo. E' molto comprensibile che tanto l'uno qu.mlo l'altro di questi aspetti cornplen1en1ari dell'a1teggiamento ]i. berlario siano apparsi (sia a titolo di tendenza estrema di una corren– te dominante, sia come reazione corn1}ensatrice e come contro-corren– le e<1uilibra1rice), neUe diverse epo• che e nei diversi ambienti, in hm– zione delle oscillazioni siesse della s1oria tra gli stati sintetici e gli stati critici della società (i corsi e ricorsi di Giambattista Vico). Quanto alla loro sorgente ps.icolo– gica sul piano umano, mi pare che l' ultrasocialismo è il fatto degli « schiavi che non vogliono più pa– droni », e l'ultralihcralismo quel1o dei « padroni che non vogliono più schiavi». I primi fanno della massa (emancipata in ,nassa) degli schiavi, il padrone c0Jle11ivo universale; gli altri fanno del rifiuto di comanda– re un su1nemo attributo deU'eman– ci1>azione individuale e del dominio di sè. rn queste due emancipazioni, in quesle due 1>adronanze vi sono ap– plicazioni divergenti della volontà di ,,oten:.rt; talvolta essa s'incarna nella società intera e si esalta in uno sforzo unanime per il dominio sul mondo materiale; talnllra si subli– ma e si esercita sul piano mora1e e spirituale che è <1uello del.l'amore e della saggezza realizzata individua). mente. Questa ambh•alenza, questa <luplieità di sorgenti, costituisce l'in– finita ricchezz.:i del pensiero anarchi– co ed è sensibile nllrn\"erso le sue varie interpretazioni, a seconda de– gli ambienti, dei climi, delle epoche, dei 1nmti cardinali; ed essa non e– sclude nè l'unità dell'anarchismo uè la sua diversità, come polarità che poslula l'equilibrio armonioso tra l'uomo individuale e sociale. 559

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