Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

gliare la produttivitì, e la salubritì1 delle varie terre; che lo sviluppo dei mezzi d.i tras1)orto, l'automobile e l'aeronautica finiranno col rendere tutte le posizioni cgualmenle vanlaggiosc; che il molore elettrico decentra l'in– dustria e rende possibile il lavoro a macchina agl'individui isolati ed ai 1)iC• coli gruppi; che la scienza potrà scoprire o fabbricare in ogni 1erri1orio le materie prime occorrenti al lavoro. E allora, <1uanclo <1uesti ccl altri pro– gressi saranno realizzati, la facilità e l'abhondanza della produzione Je,•e• ranno alla ques1ione economica l'importanza preponderante che ha oggi, ed il cresciu10 sentimento di fra1ellanza renderà inutili e ripugnanti i cal– coli minuti su quello che spelta all'uno e all'altro, allora il conmni.srno si sostituirà aulomaticamenlc, <1uasi inavvertitamente all'individualismo per il maggior vantaggio, la maggiore soddisfazione e la l\'aggiore libertà effe11iva di tutti gl'indh•iclui. Ma <1ueste sono cose che av,•erranno in un av,•enire più o meno lon– tano; e <1uisi traila irn'eec dell'oggi e del prossimo domani. Ed oggi un'or• ganizzazione sociale basata sull.i proprietà individuale dei mezzi di 1>rodu• zione, mantenendo e creando antagonismi e rivalità tra i produllori e con. traslo d'interessi tra i produttori cd i consumatori, sarebbe sempre minac– r·iata dal possibile a,•vcnto di un'autoritì1, cli 1111 governo che ris1abilircbbe i prh•ilegi abbattuti. In o~rni modo non flOtrebbe sussistere nemmeno prov• visoriamcnlc se non fosse tem1lera1a ed integrata da ogni specie di associa– zioni e di coo1lCrazioni volon1arie. JI dilemma innanzi a cui si troverà la rivoluzione resta sempre: o or. ganizzarsi volontariamenle a vantaggio di tulli o essere organizzati 1>cr forza da un governo a ,•antaggio di una classe dominante. Parliamo ora del comunismo. Il comunismo appare 1eoiicamente il sistema ideale che sostituirebbe nei rap1>orti umani la solidarietà alla lotta, utilizzerebbe nel miglior modo possibile ]e energie naturali cd il lavoro umano e farebbe dell'umanità una grande famig'lia di fra1elli intenli ad aiutarsi ed amars"i. ]\fa è esso praticabile nelle attuali condizioni morali e materiali del– l'umanità? ed in quali linùti? Il comunismo universale, cioè una comunità sola fra tutti gli esseri umani, è un'aspirazione, un faro ideale verso il quale bisogna tendere, ma certamente non potrebbe essere ora una forma concreta di organizzazione economica. Questo, s'intende, per i tempi nostri e probabilmente, per ,,a– recchio tempo dopo di noi: al pii1 lontano av,•enire penseranno i futuri. Per ora non si può pensare che a comunilà multiple tra popolazioni vicini ed affini, che avrebberò poi tra loro rapporti di vario genere, comu– nistici o commercjali; ed anche iu questi limiti s'impone sempre il 1)ro-– blema di un possibile antagonismo tra comunismo e libertà. Poichè, salvo restando il sentimento che, assecondato dall'azione ecot1omica, spinge gli uomini verso la fratellanza e la solidarietà cosciente e voluta e che indurrà 510

RkJQdWJsaXNoZXIy