Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

te jmportante è lo spirjto che anima queUe organizzazioni ed il metodo col <Juale vi si arriva: l'importante, dico, è che esse siano guidate dallo spi– rito di giustizia e dal desiderio del bene di tutti, e che vi si arrivi sempre liberamente e volontariamente. Se ,,eramente vi è libertà e spirito di lrateUanza, tulle le forme mi– rano allo stesso scopo di emancipazione e di elevazione umane e finiranno col conciliarsi e confondersi. Al contrario, se manca la libertà e la voglia del bene di tutti, tutte ]e forme di organizzazione possono generare l'in– giustizia, lo s(rnt!amento ed il despotismo. Diamo uno sguardo ai principali sistemi proposti per risolvere la <1uc– s1ione. Due sono i sistemi economici fonda1nentali che contendono il campo nelle aspirazioni degli anarchici: l'i11dividuali-smo (parlo dell'individu:ili– s1110 come modo di distribuzione della r.icchezza, senza imbarazzarmi di aslruserie filo ofiehe che <1uinon interessano) e i.I comm1ismo. Il co/leuivismo di cui ora poco pii1 si parla, è un sistema intermedio che riunisce i pregi ed i difetti dei due sistemi predetti e forse appunto percbè intermedio avrà ,la larga a1>plicazione almeno nel periodo transi– torio t.ra la vecchia e ]a nuova società; ma io non ne parkrò in modo spe– ciale perehè ad esso si possono app1icare tanto le obiezioni a cui si presta l'individualismo quanto <1uellc a cui si presta il comunismo. L'individualismo completo consisterebbe nel dividere [ra tutti la terra e IC ahre ricchezze in parti presso a poco eguali o equivalenti, in modo che tutti gli uomini al cominciar del.la vita fossero fornili. di mezzi eguali e ciascuno potesse e1evarsi fin dove permettono 1e sue facoltà e la sua at– tività. Per conservare J>oi qucs1a eguaglianza del punto di partenza biso– _;;nt>rebbe abolire l'eredità e procedere period.icmncnt.e a nuove dh,isioni per tener dietro al variare del numero della popolazione. Questo sistema sarebbe evidentemente antieconomico, cioè nou com•e– nicnte alla migliore utilizzazione della ricchezza; e se pure fosse npplic.1- bile in piccole e primitive comunità agrarie, sarebbe certamente impossi– bile in una vasta collettività ed in una progredita ci,•iltì1 agrario-industriale, dove una parte considerevole della popolazione non adopera direttamente la terra e gli strumenti per produrre beni materiali, ma lavora a rendere servizi utili e necessari.i per tutti. E d'altra parte, come dividere Ja tena con giustizia almeno relativa, visto che il valore dei diversi appezzamenti è tanto vario per produttività, salubrità e posizione? E come dividere i grandi organismi industriali che per [uozionare hanno bisogno dell'opera simuJtanea d.i un gran numero di lavoratori? E come stabilire il valore delle cose e praticare lo scambio senza ricadere nello stesso tempo nei mali della concorrenza ed in <ruelli dell'accaparramento? E' vero che il progresso della chimica e del.l'ingegneria tende ad egua- 509

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