Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

passare d'un sallo dall'isol:nnctito, dall'egoismo brutale alla solidarie1i1, così l'associazione non ru libera, non fu Ira eguali, ma si manifostò primordial• mente sotto forma di oppressione, di sfru11amen10 esercitalo dai piì1 forti sui pili deboli. Furono i forti che accortisi che si pole\'a cavare maggior 1>ro• 1 fitto dall'altro uomo assoggettm1dolo anzichè uccidendolo, .inslituirono la schiavirl1. E così dall'egoismo assoluto, dal desiderio del profitto, temperali a poco a poco da quel piacere della c011\'ivenza, da quel senso di simpa1ia, di cui probabilmente il 1>rimo fondamento de,•e ricercarsi nella attrazione sessuale e nei sentimcnli di famiglia, ebbe origine il primo passo che l'u• manità fece sulla ,•ia della sociabilitìt. Ma il peccato d'origine, il profitto dell'uomo sull'uomo, ha persis1i10; cd è ancora oggi la causa della lotta aperta e latente che si comba11c nel seno dell'umanità: costituisce, oggi come per il passato, il fondo della CO· sicletta questione sociale. L'op1>ressione e lo s(runamcnto pratiea!o tlai piì, forti, naturalmente eccitarono negli oppressi il bisogno della ribellione, cd in questo sentimento lrovò nuovo sj>rone, nuo,•o fondamento il principio di simpatia, di fra1e). lanza, di solidarietà. Insomma, in mezzo all'i.tnJ>Cr\'ersarc della lolla, tra il eontraslo dP-gl'in• teressi, e le alternative di ,•ittoria e di sconfitta, pur riuscirono a svilupparsi. cerli sentimenti. - necessari pcrchè la coesistenza sociale sia 1)ossibilc, u1ili nello stesso tempo agli oppressi ccl agli oprlressori; i <1uali se al principio furono prodotti dalla SCmplice constatazione dell'utili1;,, diventarono :::bitu• dine, necessità JlSicologica. E costituiscono quel Concio comune di senti. menti umani, che è la pili bella con<1uis1a, la piì1 bella cnra1teris1iea dcll'u• manità; che malgrado i mille ostacoli e le mille ragioni di odii, si va se1u– pre arricchendo cd allargando e forma la più sicura garanzia del trionfo del socialismo, che è l'esclusione totale dal seno dell'umanità della lotta inter-umana ed il trionfo com1>leto della solidarietil. Gli oppressi i.nsofferenti del giogo, i ribell.i di tutte le epoche e di tutti i paesi hanno sempre sentito, 1>iì1o meno coscientemente~ <1uesto bisogno di solidarietà, e sono insorti sempre in nome di un 1>rincipio superiore di gidstizia, cli una piì1 larga concezione della solidarie1i1 umana. Ma questo principio di giustizia restò sempre un desiderio astratto, vago, puramente sentimentale; non fu mai incarnato, prima del socialismo, in una concezione pratic.-. della societi1, che rendesse davvero possibile la giustizia e Ja solida– rie1i1. E perciò le ri,•oluzioni, anche se 1rionfau1i, non realizzarono mai il sogno di giustizia dei combattenti, e nel loro svolgersi tornarono sempre verso il 1>unto di partenza, cioè \'Crso le instituzioni abbattute, e resero ne. cessarle nuo,,e rivoluzioni. La borghesia, nel suo periodo eroico, (!Uando si sentiva ancora parle del po1>olo e combatte\'a ,,er l'emancipazione, ebbe slanci subi.imi d'amore e d'abnegazione; cd i migliori lra i suoi pensatori ed i suoi martiri ebbero la visione <1uasi profetica di quell'awcnire di ,,ace, di fratellanza, di benes• 502

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