Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

bero veri anarchici che i 1>ochissimi scienziati che si dicono tali, e tutto il rcslo sarcuw10 gregge incoscicnle, che segue ciecamente alcuni sacerdoti iniziati alle ragionj della lede. Nè v'è differenza nelle deduzioni morali e nelle applicazioni sociali che si posson cavare dalle ,•arie teorie cosmogoniche. J ,,reti h:111fallo dire a Dio <1uello che COO\'eniva a loro, e se ue sono serviti come mezzo per giustilicarc e consolidare il dominio dei ,'lneitori; ma non sono mancati nel corso della storia ribelli che in nome di Dio han predicato h1 giustizia e l'eguaglianza. Si dice che tutto avviene per volontà di Dio e quindi bisogna accettare con rassegnazione la propria posizione; um :,i può anche dire che la ribellione è santa poichè se avviene è perchè Dio lo ,•uole. E si può dire che se Dio è padre comune, noi siamo tutti fra– telli e quindi dobbiamo essere uguali. Ve n'è iusomma per tutti i gusti; e noi sa1>piamo che Mazzinj aveva inventato un Dio di bontà, di amore, di progresso, che era tutto differente dal Dio feroce cli Pio Nono. Bacunin diceva che se Oio è, l'uomo non ha più liherlà nè dignità. Un altro può dire - e molti infatti lo han dello - che se tutto è materia, se tulio è sottoposlo a leggi naturali, la volontù è un'i.llusionc, 1a libertà una chimera, e l'uomo non è niente altro che un automa. Cosicchè, se le convinzioni, le asJ>irazioni morali si basano su.Ue mo– bili fondamenta delle ipotesi filosofiche, esse restano sempre incerte e mu– te,•oli. E come il cattolico, il quale fonda la sua condotta sulla credenza jn Dio, resta senza criterio morale appena è scossa la sua fede religiosa, cosi !"anarchico, che realmente fosse anarchico per com•inzione scie111ifica, do– vrebbe consultare continuamente gli ultimi bollettini delle Accademie delle Scienze 1>ersapere se può continuare ad essere anarchico. li Cassisa mi fornisce un escm1)io del come colla filosofia si possono imbrngliare le cose più semplici e piì1 evidenti. Secondo lui « il principio di proprietà si basa su.Ila folsa credenza della creazione dal nulla ». Io ve– ramente non capisco che cosa egli voglia di.re ; ma mi pare che se prima di fare la rivoluzjone cd espropriare i detentori della ricchezza sociale dob– biamo intenderci nientemeno che sulla questione clelJe origini del mondo, i capitalisti possono dormire sonni tranquilli. Oh! non è molto piì1 semplice, molto pili comprensibile il dire che, comunque la terra si sia formata, essa c'è e dc,•e servire a tutti, cd incitare i ]avoratori a pigliarsela ed a lavorarla per loro conto, senza lasciarsi piia sfruttare da co'loro che, col.la violenza o colla frode, se ne sono fatti proprietarii? Se poi dalle nubi della filosofia noi scendiamo sul terreno pii1 sodo delle scienze positive e delle cosiddette scienze sociali, troviamo egualmente che esse possono servire a difendere i regimi politici pili diversi, le più contrad– ditori<' aspirazjoni sociali. Nell'immensa congerie dei fatti pii1 o meno ac– certati ciascuno sceglie <1uclli che convengono alla propria tesi, e ciascuno formula teorie, che poi in realtà sono programmi, desidcrii, mete cl1e uno si propone e che qualifica, illudendo sè stesso e gli altri, di verità scientifiche. 499

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