Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

rcbbcro la libcr1:'11•0111plc1~1 per loro s1e.,si e pn 1u11i. Di più. essi ricono– scono la ,1uali1i1di anarchici coscienti a1whc a quell'immensa maggioranza di compagni che non sanno di scienza; - e quando fanno la propaganda, fanno tale c quale come facciamo noi, cioè cercano di svegliare negli uomi– ni i sentimenti di di;;:ni1:'1personale e di amore per gli altri, si sforzano di ecci1arc la passione della liber1:1 e della gius1izia, parlan di benessere gene– rale e di (ra1ellanza umana, mcllono 'in rilie,·o i mali sociali e suscitano la volontì1 di distruggerli, e non asJ>ellano che la gente abbia studiato matema– tica, astronomia e chimica. Studiare le scienze è ollima cosa, e noi diremo piì1 lungi a che cosa c'.Sc servono. Ma pretendere che l'anarchi.smo (e lo stesso vale per il socialismo e ,,er qualmup1e altra aspirazione umana) sia una deduzione scientifica, e special– mente poi una conseguenza di una di <1ueJle vaste ipotesi cosmogoniche <li cui si diletta la filosofia, è cosa per sè stessa falsa, cd è nociva per le conse– guenze che può avere sullo sviluppo intcllet1nale degl'iudi\·idui e suJla loro ea1rncità di combattenti. L'idea <li un Dio personale creatore di tulle le cose, che è la piì1 antica, la pii1 ingeuua, e ]a piìi grossolmrnmenle assurda di quelle ipotesi, ha fatto un danno immenso, perchè ha abituato la gente a credere senza compren• dere e, soffocando lo spirito di esame, ha fotto degli schi<n•i intellettuali ben preparati per sopportare la schiaviti:1 1>oli1i.eaed economica. Ma non fanno forse lo stesso le ipotesi sc"ientifichc, <1uando sono presen– tate come verità inconcusse e come moti\'i di azione a chi scienza non sa, e non è in b>Tadodi giudicarne? Chè non basta <1ualche vaga nozione di veri1à scientifiche, pili o meno vere, nè la conoscenza di alcune 1>arole strane per lare d'un uomo uno scienzia10, o almeno farne uno che sa quel che dice e può scegliere fra ,,uello che gli si dice. Per il grosso del pubblico Mosè e Haeckel sono figure egualmente mi• tiche, ed il credere al monismo deW uno piuttosto che alla genesi dell'a}. tro solo perchè così è di moda ne11'amhicnte nostro, non Ca uno meno igno– rante, meno supersl"izioso, meno religioso. E parlare ai profani di atomi, di ioni, e di elettroni (che sono poi delle ipotesi per spiegare e col1cgare certe categori di fatti, ipotesi comode, ipotesi utili ai fini della ricerca scientifica, ma ipotesi, semplici concezioni mentali, e niente affatto scoperte positive, non dispiaccia all'amico Cassisa), 1>arlare, dico, a chi non sa, di cose arcane e incomprensibili senza opportuna preparazione, è la stessa cosa che parlar loro di Dio e di Angeli; vale a dire insegnar delle parole e far credere che sono cose, abituar la mente a contentarsi di affermazioni che non si comprendono e non si possono nè provare, nè definire. Si cambierebbe di religione, ma si avrebbe sempre una religione, nel senso di sottomissione cieca ad una verità rivelata, che non si JHIÒ nè con– trollare, oè comprendere. E se fosse vero che l'anarchia è una verità scientifica, allora non sareb- 498

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