Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

teoricamenlC, la volontà della maggioranza, ma in pratica è il risultato cii una serie di tranS3Lioni e di finzioni, dalla quab resta falsata ogni genuina. espressione del.la volontà popolare. E questa è la democT(lzia, la repubblica, il JJ<1rlame11tari,n10. 3) L'organizzazione diretta, libera, cosciente della vita sociale fatta, e mutata quando occorre, da tutti gl'interessati, ciascuno nella sfera dei suoi interessi, senza delegazioni fittizie, senza legami inutiU, senza imi,osizioni arbitrarie, e <Jttesta è l'mtarchia. J varii concetli sull'essenza e sullo scopo della socie1à umana si accop– pinno tanto nella storia quanto nei programmi dei partiti, colle diverse for– me di organizzazione. Così possiamo avere una società aristocratica con un regime monarchico, o repubblicano, o anche anarchico. La socielà bor– ghese, o individualistica, esiste in monarchia o in repubblica e parecchi dei suoi partigiani sono anche anarchici, poichè desiderano che non ,•i sia go– verno o che ve ne sia il meno possibile. Così per il socialismo, che alcuni ,•orrebbcro realizzare per mezzo della dittatura, altri per mezzo del parla– mentarismo, altri per mezzo dell'anarchia. Però, malgrado che gli errori degli uomini e le azioni e reazioni dei fo11ori s1orici possano dc1erminarc, ed abbiamo delerminnto nel fatto, i pili inverosimili connubii tra costi1uzioni sociali e (orme 1>0litiche di nature di– sparate, egli è certo che i fini ed i mezzi sono collegati Ira loro da un nesso intimo, il <1ualc fa sì che per ogni fine vi è un meY.zoche meglio gli conviene, ,·omc ogni 1nezzo tende a realizznre il 6nc che gli è na1urale, anche senza t' c·ontro la volontà di coloro che lo adoperano. La monarchia è la forma politica che meg:Jio co1wiene per far rispettare i l)rivilegi cli una casta chiusa; e perciò ogni arislocrazia, fJHali che siano le condizioni in cui si è formata, tende a stabilire un regime monarchico, franco e larvato; come ogni monarchia tende a creare e rendere fissa cd on– niflOlcnlc una classe arislocratica. JI sislcma parlnmentare. cioè la repub– blica (1>oichè la monarchia costituzionale non è in renltì1. che una forma inlcnncdinria in cui b funzione del parlamcnlc., è ancorn ingombrata da sopravvivenze monarchiche cd aristocratiche) è il sistema politico che ri– sponde meglio alla socie1:1 borghese; ed ogni rejmbblica tende alla costitu– zione di una classe borghese, come d'altra parie In borghesin, in fondo del– l'anima se non in apparenza, è sempre repubblicana. Ma quale è la forma politica cl1e J)iù si adatta alla realizzazione de) principio di solidarietà nei rap1)or1i umani? Qual'è il me1odo che più sicu– ramcnlc può condurci al lrionfo complelo e defìnilivo del socialismo? Certamente non può dursi a questa domanda una rispos1a assolutamen– te sicura, poiehè trattandosi cli cose non ancora avvenute, alle deduzioni lo- 1,tiche manca neecs.sariamcn1c 111 riprova dell'esperienza. 't necessario quindi contentarsi di quella soluzione che sembra avere in suo favore la più gran– de somma di probnhili1i"1. Ma se quel certo dubbio, ehc resta scm1)re nello spiri10 <1uando si Imita di previsioni storiche e che del reslo è come una porta lasciala a1>erta nel envello per l'entrata di nuove veriti1, ci deve di– s1>orre ad una larg.1 1ollcnmza cd alla più cordiale simpatia verso coloro che 495

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