Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

Noi vogliamo espropriare i propriet.ari cd espropriarJi colla violenza, poichè essi colla "-iolenza delengono la ricchezza sociale e se ne servono per sfruttare i lavoratori, non già perchè Ja liberlà è una cosa buona per l'avve– nire, ma perchè essa è.buona sempre, oggi come domani, ed i proprietari cc la le,•ano levandoci i mezzi per esercitarla. Noi vogliamo abbattere il governo, tutti i go\'emi - ed abbatterli con Ja forza poichè è colJa forza che essi ci cos1ringono all'ubbidienza - ancora una volta non già (lerchè ci ridiamo della libertà quando essa non serve ai nostri i1lleressi; ma perchè i governi sono la negazione della libertà e non si può essere liberi senza averli abbattuti. Noi ci opporremmo in Francia, e colla forza. ai tentativi degli antise– miti e dei realisti, perchè <1uesti vogliono colla forza violare la liberlà de– gli ebrei ed imporci il loro dominio. Noi vogliamo, e colla forza, lenre ai preti i privilegi che hanno, poichè con questi privilegi, assicurati loro da1la forza dello Stato, essi levano agli altri il diritto, cioè i mezzi, all'eguale libertà di 1>ropagare le loro idee e le loro credenze. La libertà di 01>priruere, di sfruttare, di costringere la gente a prestare servizio militare, a pagar tasse, ecc. è la negazione delJa libertà; ed il fatto che i nostri nemici impiegano tanto a sproposito, tanto ipocritamente, la parola libertì1 non basta per far rinnegare a noi il princiJ>io di libertà, che è j) carattere dislintil'o del uos1ro 1>arl.ito, che è fallore eterno, coslante, ne– cessario della vita e del 1>rogresso dell'umani1à. LibcrlÌt eguale per tutti e diritto quindi di resistere ad ogni violazione della libertà, e di resistere coUa forza brutale. <1uando la violenza si a1>– poggia sulla forza brutale e non v'è mezzo migliore per opporvisi con successo. E questo principio è ,,ero oggi e resta vero sempre, poichè in <1ualun– <1uesocietà rutura se c1ualcm10 volesse opprimere un altro, c1uesti avrebbe il diritto di resistere e di OJ>porre la for.1;a alla (orza. E del resto, <1uando è che cessa la società presente e comincia la httura? quando è che potrà dirsi finita definitivamente la rivoluzione e cominciato il trionfo incontrastato di una societìt libera cd egualitaria? Se della gente si sarà atlribuito il diritto di ,,iolare la libert,'i di chicchessia coJla scusa cli 1>re1>arare il trionfo della libcrlà, è sicuro che essa troverì, sempre che il popolo non è ancorn maturo, che vi sono sempre pericoli di reazione, che J'educazione non è ancora compiuta, e con <1uesta scusa cercherà di perpe– tuarsi al potere - poi.ere che potrebbe cominciare come forza cli po1lolo insorto, ma che, non regolato dal sentimento profondo del rispetto per la li– bertà di tutti, cliventercbhe un ,•ero e proprio governo, come i gO\·erni che vi sono oggi. Ma, ci diranno, voi ,·olete dun<1uc che i preti continuino ad abbrutire i Ianciulli colle loro menzogne? No, noi crediamo necessario, urgente, distruggere l'influenza malefica 481

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