Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

tato in partenza .una imparitì, di condizioni, cd hanno così legalizza– ta la truffa della legge maggiori– taria. na consultazioue elettorale J)O· tre-bbe anche apparire rispondente agli scopi per cui è indetta,_ a con– dizione che tutti vi partecipassero a paritì1 di condizioni e non fosse con– dotta con mezzi che sono la nega– zione della stessa democrazia. Jm,e– ce non c'è nessun rispetto per le re– gol,~ del gioco democratir,o. Si inco– mincia a barnre prirna delle elezio– ni, si bara durante e dopo di esse. E nessuno protesta e nessuno si scan. da lizza. · Per quanto ai nostri tempi sia im– possibile trovare esempi di demo– crazie in cui siano del tutto rispet– talr le regole del gioco, si sa tutta– via che in Inghilterra per es. j can– didati non ]'OSsono spendere pili di una data somma per la loro propa– ganda clettoule e in Francia Ittiti i partiti, qualunque siano la loro for– za numerica, e le possibilità finan– ziarie, hanno diritto allo stesso nu– ntero di manifesti ed allo stesso spa– zio murale per affiggerli. Misure mi– nime, quanto si vuole, ma che de– notnno la preoccupazione di conte– nere gli abusi e 1~·corruzione di una campagna elct1ornlc. Invece da noi, sappiamo tutti quel– lo (·he è accaduto sempre. II fascismo ci ha lasciata· una ben triste eredilà. Chi ha danaro assai, ha im1,arato da quel regime come si 1,ossono facilmente mettere insieme le 1< folle· oceaniche» e come farsi strada riq>idamente per diventare ca. 1>0-popolo. E il popolo risente del– l"ubbidienza ventennale e non è piii 23-1 ca1rnce di cr.pire che è nell'azione delle singole pe,.rsone che risiede la salvezza di quei valori morali che sono i soli che diano un senso ed un contenuto alla llostra vita sociale. t perciò che tanti vanno ad ingrossa– re le file dei partiti che pare abbia– no pili probabilità di mantenersi al potere o di arrivan•i. Così le « mas– se >> inconsciamente servono gli inte– ressi e le ambizioni dci governanti e dei futuri « duci ». Arrivati a questo punto, dobbia– mo confessare che anche alcuni an.:u– chici hanno votato, in queste elezio– ni. Sarebbe stata necessaria una mag– giore capacità critica interna per de– finire la nostra posizione durante il 1>eriodo elettorale. È troppo scm1>li– ce dire che non esistendo per gli anarchici il problema elezionista ci troviamo senz' altro fuori cli queste lotte. luvece noi - noi che non abbia– mo votato persuasi di agire per il meglio - noi pensiamo che esiste un problema molto importante, che me– rita di essere discusso nella calma e proprio ad elezioni terminate. Il 1>roblema è: come fare perchè il no– stro astmisionismo non sia solo un Cltteggimnento nstml.l.o, ma clivntti qualclwcosll di co11creto (e quindi produttivo) e non si abbia così a lamentare che anarchici, per il dcsi• derio di fare comunque qualcosa in occasione delle elezioni, diventino anch'essi degli elettori. Cercheremo di impostare la di– scussione su (p1est'argomento nei prossimi numeri. GJO\'ANNA BERNERI

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