Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

LETTERE DE I LETTORI Libertà come problema e ••• pur ammettendo u,lo conoJCtnza 60B- 1e1tie,,a, ,/alla quale deri"" lo liberlà di osnuno, i iruli.teulibile cht ui1te un ,en– thnen10 comune a tutli ..• grmie al quale gli ,/orzi deili indiuidui co,u.-e-riono in una aione .sodale. .•. Pulendo dalla con.$tata, l'ione ,lell'unica le11e, le11e del moro, che got.-ern<1 l'Universo, noi siamo portati ad ommeuere cl1e si rispucM nell4 rocie1ir. Il Tullo e la Società non sono a.,trtu:ioni che incombono sull'individuo, ma ui1tono in quan10 esiMono gli individui e vice~rsa. Il problema ,ta nel &apcr conciliare il liii· 10 co11 la />4irte, la società con l'individuo ...Per que!la mia sen,ibilità mistico (se tale è) debbo con1iderarmi fuori dello spirito clie in/1trmt1 il Movimento? ... •· BolOj!:n•,aprile 1953 C. M. Prim■ di tulio, noi diremo per conio no• 11ro (del 1ruppo rcduion•le di V•• il qu•le non nJ,i1rc~n1a il .~lo, in1tt1to m• M1lo ~ ~1~-0. in un11 ri,•i;;:t■ •pcrt• •d ogni di,·eNo ptn!icro d1e rolo per ciò può 11rc111mere di e•isterc nel Movimento e di cuerne una vott, rifiu111ndo1iad cuere con1idcra1• l'u• niu o la migliore) 1iamo aff.lli diffidenti acn1prc ddlc idee. Pii.i •ncora quando 1ono Jdtt, con maiu1col11. Ogni 1eori1 che non giun~• in chiaro a iudic•re come 1en11bile un qu•lt:hc eomporlamento prt11ieo ci ICIII• bra poro più che d1i1uhierc. Ciò 1•reme1• '°· rimandi•mo il (o la ) no!lr0 c:orritpon• den1c 1 •i mohi l~gJ1i in cui. nelle 6 •n• n1le di VolonlfÌ, è aLbo,:u111 una dclìni– zione ddle posizioni che ai dicono • liber– ti• c:tl • autorità •• cd è chi•rito come se• condo noi opii pc.uon• c1i~1• di r.110 in– sieme al 111011ro1Simo,non posta mai con– ttpir11i ,0111 (idea che 1mò dirai ricorrerne nella 1101tr11 rivist•). Von vediamo che d1 un• &imilc oon1ta• 111ione-di-ra110 derh·i l'•mmi-!!ionc necea• uria di uni quald1e l..cne !uprcm• ,·alid• i>er le 11ersone e i loro aruppi e comunità e per l'Univcno. Se fa pl1ccrc, nulla im. pcdiKe che d si dedichi a 1imili eaerc.i• 1doni in1ellc11u1li: ma noi per conto no– stro non ne vediamo •leuna u1ili1ù. (E, nel caso. che ,enso ha parlare come regola univc.rule di una • lc,;ge del molo »? o è l•1•aliuiana. o non dic-e nulli). Nè vedi•• mo .-he rc.ln1011e eeiEla ne~earia Ira il Dli. i,liris:mo e il pentare che l'indi1Jiduo è un• 111,tra:rione,c-ome la maua è un'1111razione, mentre la rHhÌI è un perenne proceuo in eui a!i!COno le IH!rsone. Si J>UÒ intendere pienamenle che l'uomo lrn un'e!i!tcm.a lrasccndcnte cli ra110 i li. miti della persona 1i11goln e del euo tcm• po. 11 rt!larc 111 un pi11no di 1mra razio• 11111litia. Mcnlrc è invece 1JOa•ibiliuimo pen• 1:irc le 11euc idee •vendone un'in1ui,:ione f'hr i: 1,iù 11n>fo11da dd raiioflalc. e che può clauificarti volendo come mistica. Quan10 •I i\lovimcnlo anarchico, c'è po• ~•o 1,cr tulli. Tollloi mi1tico era un •nar– c-hiro. a.Ilo aleuo 1i1olo che lo era Codwin e.1111,iriroo Kropotkin ration•le o Mala– tclla insieme 111i,1icocd empirico e raiio. 1111c.IJ11.s111 eo11cord11re. d pare, in una am• mi~i;ionc radicale: che i 111111i pcnonali e MH"iali. ili equilihri ehc di"lurbano le no• illre vite, hanno come sorgente la peni- 11cn1e aviditii ili c-01111111do i alruni. la J>er• ~ie1c111e1ul111111bili1à 11l'11bhit1ic11u di •l• lf'i. l'una e l"ahra iiurididuatc in ic1itu· zioni permanenti - e che oini pcn.sabile rimedio sarà valido o meno ,olo in quanto la ima •pplic-aiione dc1crminC'rà inizia1ive lihcre Ira gente in ano •ucrvila, e quindi rctistcm:e e Ione c-ontro la gente domi• nanle. I Il qual-e è 1nonlmo, o torri•JK1ndere c,on anonimi è !lli•l'<C"·olo. Sarcbbo heRC! ternpro laul tonOKer-c, ■ntho te ti d-ttld«iu t.he li proprio no- non v~nl!■ pubbli,110 - e di bllo - •uno 11e Ml pubbllu In qu('tl■ rubriu. 215

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