Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

bastanza di macchine per discendere nei particolari, ma penso che il giorno in cui gli uomini saranno sostituiti da automi di comando, qnel giorno la servitù degli operai sarà debel1ata. Come ho già detto, i mali del macchi– nismo non vengono dall'eccessiva perfezione deJle macchine, bensì dalla lo– ro imperfezione. Macchine veramente perfette, capaci di far da sole i.I lavoro che oggi viene fatto dagli operai, consentiranno finalmente all'uomo di vivere una vita umana, cioè completa e libera, a contatto con la natura e con i suoi simili. Tutto questo potri1 sembrare forse utopistico, ma non vedo altra via: o si aboliscono le macchine e si torna all'artigianato (il che non è pos– sibi.le uè desiderabile), Of>pure si ra in modo di liberare l'uomo dalla ntac• china 1>crmezzo della macchina stessa. Il discorso finisce come era cominciato: noi abbiamo fiducia nell'uomo che ha -inventato le macchine e che finiri1 inC\'Ìtabilmente per dominarle e servirsene senza inconvenienti e senza pericoli. Il giorno in cni la macchina anche piii complicala avrà con l'uomo moderno lo stesso rapporto della semplice vanga con l'uomo antico, quel giorno non si parlerà più di nrnc– r.hine 11ffo110, ben i soltanto dell'uomo. ALBERTO l\foRA\'IA d, • Civillii <folle mncchine », v .953_ MUSICA NUOVA In Ruuia, i nuo,,i governanli procedono con accortezza e prudenza alla rimozione dell'Idolo Stalin cu~ anch'eui hanno per tanti anni portato la loro dcvo1.ione, almeno verbale. Segno (lei tempi è un recerlle editoriale del giornale ufficinle del Partilo, « Pravda )), in cui si son 1>ott11i leggere - sia pure con cnuti accenni alle ragioni pc.r cui in fondo cm gius10 che le <'OSefossero diverse con Stalin, date le circostarnc, ecc. - proposi1i poco or1odossi di questo genere: • ... I C(l11i. ccm11uu11w s1,crimcntati. <li <111alum111c talento e co110.~e11:e $inrw i11pos– ses.w, no11 11ossonomai riuscire a sostituint all'im1ieme ,lella collettività. Il principio più importante è c/ie le ,lccisioni siano fondute sull'esperienza di molti, cl1e si producano come /rutto d'una creazione collettit:a ... » Il giornale precisa anche, che <1uando questo principio non è ris1>et11110 accade che alcuni Capi cominciano « ... a comportllrsi come autocrati..., come se essi soltanto conoscessero tutto, come se soltanto u loro fosse pos. &ibiledire qualcosa di imporrante e di /orte, come se il compito ,Iegli altri /os~ unica– mente quellu di sostenere le loro opinioni ... ». Vedremo, anche in (IUdlo cnn~o. $6 alle 1>arole seguiranno i folli. 179

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