Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

rente dalla peggiore reazione? Il Co– muni.smo di Mao, a dispetto delJa sua origine contadina. è un cournni– smo autorit.ario e se non altro si è assimilato gli ele1;11entipolizieschi e rc1,rcssivi del leninismo e dello sta– linismo. Bcnchè il J>O!lOlo cinc&enon abbia della libertà <1uella conce:r.io– ne e quell'amore che ancora vigono in Occidente. esso è cst.rcmumcnte sensibile all'ingllblizia sociale e ha im1n,ra10 a combatterla. E' la dispe– razione che ha condo110 le masse ci– nesi alla ribellione armata sollo la bandiera di Mao. Col terrore che Mao sta ora spargendo, e pro1nio nelle cam1>ai;,'lle,la medesima dispe– razione 1>olrebbe condurle ad una ri– bellione armata contro di lui, ed uno sbarco da 1mr1c di Chmg po– trebbe servire cli scintilla e dare quell'aiuto militare indisrteruabile ad un'111,erta bat1!'glia. Gli avveni– menti [uturi diranno quanto Mao si sia gii, avanzato sul cammino del.la controrivoluzione che sem1>re pren– de un partilo portato al polere eol– J'aiuto delle masse. Tutto dipende dai contadini. Se le loro co1u1uiste non stanno gii1venendo distrutte una per una (ed alcune non c'è dubbio già lo sono) essi rimarranno nculri o combatteranno per Mao. Altrimenti si avrà un rovescio complero tlella si– tuazione del )946. Mao sarà padro- ne deJle ci11à, ma la campagna e le vie di comunicazione Ira città e cii• 1ì1cadranno nelle mani dei suoi ne• miei e delle popolazioni malconten- 10. L'invasione giapponese ha dimo• stra10 che neppure un esercito nu– meroso ed agguerrito può rendersi 1,,adrcne della Cina, Per c111cstogli americani si sono as1enu1i dal cfi. chi11rarle guerra e di sbnrcarvi. Ma c1uan10 vale per l'America vale pure 1>0rla Russia. Nel caso di un conflil• to generale e se le cose dovessero an– dnr male 1•or .Mao, l'esen·ito sovie– tico 1>olrehbe riuscire ad invadere la Cina ma non a stabilir,•isi. La Cina ha ra;?giullto una nrnl11ri1i'1e si è messa 1>erun cammino d,<' ne assi– curano indelìnilamentc I' indipcn• dcmm. Non esitiamo ad afTcrnrnrc che il po1>olocinese i.· oggi il piì1 ri. ,•oluziorrnrio del mondo, e poichè è 1mre un po1,olo in1clligente (tanto intcllii?Cnlc "he non 1111mai ricono– sciuto la su1>crioritì1del bianco), au• s1,ichiamo che da tante guerre e da tanto sangue trovi una ,ria alla pro– pria 1>acc,una pace che se pure non libertaria, non si basi sui metodi di rc1>ressione del Cremlino nell'appli– <'azione dei quali tanto Mao Tse Tung come Ciang Kai Scck sono di– ,,cntati maestri. GIOVANNI BALDl:I.Ll RE IN RIBASSO In Bel(io, il re ,,a, &m L'aiuro della .sua motrigM e foru del babbo, meuendo,t coniro 1u110 il popolo, anche il popolo fedele all'i.s1i1uio monarchico - che in Cf!rle re• gioni del Belgio sono i più. Dopo il nostro Yi1tori110 e,l il no.suo Umbertor1e, dopo il Faruk Che 1,o lau:ioti co.si bei ricortli tli .1è in Esillo. oro fHlre .1ia la volili del giovane Baltlov1'no... (E<I in Francio è er11rala in drcola:ione una nuova uni1ir monewrio: .si dice, la tale çosto • 11n/amk •· la tale co.110 • me::o /aruk • - 11n • Jaruk • euendo diecimila /ra11cl1i). Que.stl' paceri re, come corrono all'ingi1Ì ..,. 146

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