Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

a formarla la nascita e la ricchezza. Lo Staluto di Carlo Alberto souo que– sto rigullrdo, è rimasto dei più vicini al precedeme regime ,zssoluto: ve– dm1si le categorie fissate per la nomina regia del Senato! ». Anche il .Parlamento è, in grnn parte, coslituito di rappresentanti delle classi privilegiate, sia dal punto di vista economico che dal punto 11i ,•ista .:;:ociale. Il Parlamento costituisce l'espressione tielle classi politiche Jo– mirrnnti. Pochi dcp.utati vengono dal popolo; la maggioranza proviene dalle ,·lassi cosi dcllP dirigenti. E ,rnscita, not.i. il .Mosca: « vuol dire ricchez:fl. nwl ,/ir,• r,,ir,:;ioni, vuol dire tono e abi111rli,w al couumclo e ud occupare mw po~i:ionf> imporw11te ». Il Parl.uncnto è ben lonlano dall 'e.ss .:re l'cs1)ressionc dcllu volontà po– pobt·c, ohn· ,·ht\ per la sna stessa costiwzione, anche per il suo funzio- 11.uncnto. l deputali non sono dei delegati de] collegio dei loro elettori. 1 li col– legio serve per la con<tuisla ciel seggio parlamentare, ma, ottenutolo, gli t•lcttori non hanno pii1 alcon diritto a fare del loro eletto un portavoce della loro volontà, e tanto meno un csèculore. 1.1 deputato può votare delle leggi che sono contrarie agli inlercssi dei suoi elettori e può perfino ,,olare per la guerra, vale a dire pesare sulla bilancia di una decisione che ri– µuard~ nicnh' di meno d1c la ,•itn di coloro da cui ha ottenuto il voto. Così, per la (prima) guerra mondiale, in un paese a maggioranza neutra– lisla, come era il nostro, abbiamo avuto una maggioranza parlnment~ire guerrafondaia. 'Nel regime 1rnrlamcntare odierno il cittadino è soltanto teoricamente sovrano; il sistema della delegazione annuHa la democrazia. , 1 otando, l'e– lct1ore abdica il potere politico che gli viene io teoria attribuito solo pcr– chè ,,i rinunci: sia perchè il suo mandatario ha potere deliberativo e non esecutivo, sia (lCrchè non può revocarlo se insufficiente od infedele. Marx Stirncr ha vislo bene il problema. « Il singolo deputato non. è un rappresentante di tuuo il popolo, ma .~o/tanto <lei suoi propri elettori. Quest,i, nwri<lmulolo nell'assemblea come loro rappresentante, confidano che egli sia per agire nel senso da loro vo• foto e per il loro bene. Ma se egli si comporta in modo che gli elettori rico• nascono di PSSer.~i-ingannati sul suo conto e desi<lerano fare una scelta mi• gliore, in tal caso che c'è cli più. nnturale di ,,uesto, che essi si radunino di nuovo e nominino un. de1mtato migliore o J>er lo meno piri accetto a loro? Non sì <leve vreten<lcre <iflessi che per.~isttmo in un errore che può essere corretto; essi riconoscono fim,lmente il loro errore, e non è ancora troppo tardi. O piuttosto, non sarebbe ancora troppo tardi; $e si $labilisse per lt>ggele revocabilità degli eletti. Quando questn revocabilità non. è co11ce&S", gli elettori devono per ttltta la durnta <li 11n'r1ssembleu rrbbamlonare i loro più ct1ri interessi a un uomo clu• sepf>r' insi111wrsi.uella loro confidenza e in cui più tardi scoprirono un 1 E meno che mai oggi. che al collegio uninomin::ile 11'è sostituito 1o gcrutinio di li– sta, per cui gli elenori 10n chiamati a votare per un pezzo di carta, con 1u nomi cli genie quasi sempre soono1ciu1a (N. d. R.).

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