Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

sull dignità non ho avuto il potere cl'info,u/ergli sapien;;a infinita; re:;tll uomo come lo era prima; comme11eri, non meno erJ-ori degli altri e nm- 8"ri di, più, perc/iè /o splendido potere, di cui l'lto rivestito inopillatame11tP. lo ftbbaglierà ». La stessa critica do\'eva poi risuonare negli scrilli di Proudhon, eh,~ definiva la democrazia J)arlumcntare « una forma di assolutismo larvato». Gli anarchici, r>cr vurio tempo, rimasero soli nel com1annare la nu•n• zogna df'I 1•arl:11ncntarismo come forma di interpretazione e di esecuzione deH:.1volon11\ delle maggior:mze. ma, poi, molli furono, e di ogni scuola politica. che riconobbero con lo Spcuccr che « fo grnndf• su~rstizio,w della polilica odinnft è il diritto divi110 del prtrlame1110 >>. Ben pochi oggi sosten~ono che il sistema parlamentare costituisca se– riamente un sistema « democratico l>, cioè tale che la ,•olontà della mag– gior:mza ~le]fa nazione possa liberamente ecl interamente affermarsi agendo sugli ordinauwo1i polilic.i e determinando le dirct1ive del governo. Tra politici e studiosi che critiC'arono il sistema parlamentare è da an– novnarsi il Mo5en. !Jrofcssorc ,li diritto costituzionale nolo come uno llei piì1 ,•alorosi teorici dell'assol111ismo politico. Egli soslicnt" e dimosLra con eccezionale competenza che il regime rap1>resenta1ivo delle monarchie co– slitmr.ionali è ben lontano dall'essere l'espressione della volontà poJ>Olarc. « fo tutte le società - egli scri,,e - a comincillrc drr c1uelle più mediocre– niente sviluprmte e clre sono appena llrrivatr ai prim.ortli. della civiltà, fino olfo più ,wmerose e più colte, esi.~tono clue classi di persone, quella. dPi ,-:o– vermmti. e fllltrn cl,,; goveruMi. J.,a prima, clre è sempre la meno num,·• rosrr, adempie fl lutte le /unzioni polit.iclie, mo,wpoli.z::.a il potere e god<' i vantaggi clw ad esso sono tmìti: mentre la seco,rda, più tmmerosll, è ,Ji. retta e n!golata dalla priurn in modo più o meno legale, ovvero più o meno in modo 11rbitrnrio e violento, e ltcl essa fornisce, almeno apparentemente, i m,•zzi materiali di sussistPn::a. e 11uelli cl1e alla, vielità dell'organismo po• litico sono nf'CCSSllrÌ ». Inoltre, il Mosca dimostra ampiamente che 1ale di– stinzione è applicabile anche negli Stati rappresentali\'i, nei due trnttati: « Sulla teorÌll dei Governi. e sul Governo parlamentare » ed « Elementi di scienza politicll ». Le osservazioni cle] Mosca \'enivano riprese poi da Giu– seppe Rcnzi, nel suo libro: « Gli • anciens régimes ' e la, democrazia. di– retta»: e rimando il lettore a queste opere, per non cadere in una espo– sizione dottrinaria, che sarebbe inopportuna. Per rendersi conto del fatto che la classe dpminante può, atlra\'crso gli ingranaggi dc] meccanismo costituzionale dello Stato, monopolizzare le funzioni govcrnati\'e, e conservare l'effettivo dominio suUa vita pubblica, è u1ile soffermarsi ad esaminare una istituzione che rientra nel sistema pM– lamentare: il Senato. Scriveva a <1uesto proposito il Ghisleri, su La Critica Politica: « La classe politica ert1 facile a discern.ere nei regimi anoluti, quando era com– posta essenzialmente dei nobili e del clero. Nei regimi puramente parla– mentari è costituita in. modo alquanto dissimile. secondo i paesi, e le sue distinzioni dal popolo appaiono meno marcate; però sempre concorrono 6

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