Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

im/egno; in tal modo la legge 1w11 ha d~pruto, come pretende, l' ele:ionc ,li un rapprc:sc11tatUP, ""' 11uclla di un. de:s1,ota. Perchè un rappresentanle puù soltanto cSM!re tale fin qiiando i suoi elettori rico1tt»eono in lui il loro rap1,rescntatue, cosicchè ,lccaclc dal suo posto non appena i suoi elettori cliclt.iarano che non !tanno più fiducia in lui e chiamano un altro al suo post.o. Invece, se no11 è revocabile, è un despota, poichè gli interessi dei suoi elettori so110clati completameni.e in bnfu, di lui. Questo è appunto ciò che non vogliono gli uomini in una libera co• munità. Non vogliono clie i loro affari sian.o dati in baria di un uomo qm,lsiasi, ,wm11u.mo <111m1do quest'uomo agisse e dccidc:ssc secondo la pro– pria migliore convinzione. E affinchè la revoca non perda la sua i,,fluenza e non giunga o: troppo wrdi », il voto dr•i revocati cfove venir detratto da <1uelle decisioui delln Camera che disf)incciono cri. revocanti, cosicchè quelle stesse decisioni siano nulle quando vengano detratti dal totale tanti votatiti che diventi minortm• :n il numero cli coloro clte votarouo f)Cr le clcci.sioni stesse. Soltanto se !IÌ procederà così, si potril. dire che le risoluz.iotti della Ca– mera so110 pn•se conformdnumte alla volontà della maggioranza del po· 1wlo, mentre 11011 essemloci revocabilità si deve dire che le risolu:ìoni sono 1111•:se mplicemente s1.,>co,ulo /"opinione dcli" maggiomn:a della Camem, cioè di Uwmovibili 1><1dro11i ,,. (Scritti Mit1ori, Milano, 1923). Ma il mandalo categorico implica un sistema plcbiscilario; la rcv()(.·~•· hilità è esclusa, come 1>ossibililù, in un sistema rappresentativo a tipo ('SC• cuth,o. È rnno <1uindi s1>erare <;hc si possa, congegnando in uno od altro modo i meccanismi elettorali, realizzare una « rapprcscnranza politica » che cs1>rima le volontà dei rappresentati e ad esee si adegui via via. Ciò clic si chiama " ra1>presentanza » è una grand.c truffa dei politici al popolo. E non può essere ahro. c. BERNERI da:• L'lniz.ialiua •• Parigi, lS-9-192.8. DUE NEMICI: STATO E POLITICA Lo Storo, 11er1/UUnlo11opoiflre 3j11 nelle sue /orme, rimurnì u.mpre un'istitu:rinne di dominio e di .,fruuamenw, e di conseguen:ra, una ,orgente pt!rmanente di «hiavitlÌ e di miseria per le ma.ue po1,oluri. Oun,,ue. il iwlo motlo di emancif)fire i popoli ecum,. micamente e poli1icume111e, è r1uello di dare loro, nello 3IU3o 1em1io, beneS3ere e li– ~rlà e di abolire lo Staio. liii/i gli St(lli ed uccidere in ,,uel modo. un11 volta per Sfm. 1,re, ciò cl1e si è c/1itmrnto finor11 la 11oli1ica; fo palitiet, non emndo 11r«isa1Henle ,d1r,1 coso che il /r.m=im,amenlo, la mani/e3la:ione tanto inleriore c/,e esteriore delr11:iu11e tlello Stato. cioi! la pratico. l'arte e la sc::ien:acli rlominare e di ,/r1111•e le n111S3c in Jm:ore de.Ile da»i pru:ile~ime .... Ed è soltanto ~rchè noi vo1linmo francamente queu'abolbione, cl,e credinnw di arere il diriuo di d,iamarci interna=ionolisti e 30eialis1i rìt-'Oluziomrri: ~rchii cl,i ,:uul /are della politica in un modo ,U1r-erso da noi, chi non vuole con noi l'aboli:ione d#ll11 1wlitica, deve ne«uariamente /are della polirica di Staio, palriolliCfJ e borgheu. c-iGe rinne1flre con i /1,ui, ,n t1ome del .,uo grande o pittolo Stato 111uionale, la M.>li1l,,rietii umtma dei popoli ull'e11eriore, e l'emanciptUione '-'Conomico e sociale delle "'""" 111- l'interiore. Al. B.urnNIN

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