Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

ANNIVERSARI MALATESTAE MARTI L'inizio del 1953 ricorda alcuni fiuti de– gni di cuere commemorati. Pur euendo ercliarchi quanto alla cc.le – brazione di riti e rcJrauari all'id0Ja1ri1, ci M>nod11e che rievocano ricordi e avve• nimenti cari allo apirito. Cerlc date eono il 1imbolo di falli llO· rid che lo 11udioso non può luciar da par• te. E aiecomc, secondo Reclug, la atoria è la miglior maellra, forutamcote ci dob- 1,iamo servire degli avvenimenti per giu• ~tìfìcarc: Ja vita e gli alti di certi uomini che in cui hanno 1vu10 una partecipa• :r.ioned<'tcrminan1c, come Malatet1a e Josè Mani. La lor-o pttscnu, tra la &econda me– li. del secolo scor&o e la prima metà di qucs10 occuJ)a un poHo di proporzioni univenali per la loro costanza e la loro fede rivoluzio11aria. Bcnd,è non ai poua $labilire un parai• lclo uniforme trn i due uomini, ci 1ono tuuavia luni comuni che li avvicinano e li complc1ano. Jolè 11arti è più analano di Errieo i\Jalateita di •1 •pc.na alcuni mcii: nacque nd gennaio del 1853. A IS anni lu cantl111n110ai lavori fouati. Amni11ia10 o 1trazi110 per tue.re minorenne, il rc,1i– vi\·o non lrovO pace nella 1ua vita IOtiale. lnterroUi gli 11udi, la 1ua vit.a diventò una roNa ininlerroua anravcno la Spagna la Francia San Domingo Venezuela l\lcuico e Nord America. La continua azione co• ipiratricc potè mantc11erc viva la fiamma rh·oluzionaria del JM>f:lldella liber1ii, non a parole ma ncll'a:,:ione (rhc non p11rlava 111a agiva). ' ÙI •U• ulda rovente parola fu stg11ala dalla ,ua azione nell'cnrcmo combalti• mento di « D01 Rio1 • in cui cadde per la libertà di Cuba, come aveva promesso, allo fl.ltllO modo che Byron mori per la libertà di Greci11, Errico Malalella nacqu; in dicembre. Anrora giovaneuo tagliò nello i legami lradizionali per lanciarsi alla ventura in cerea di &e ,te110, della 1ua propria co• scienza. E la co,ciem:a non ha patria, nè 6.ua dimora, nemica sempiterna Ji ogni cillÌI, Ji ogni nazione. Malatc11a non lro• vava in neuun pollo un rifugio. Neuun paese ,•oleva ospilare un uomo dille cui labbra Ouh•ano le 11arole della rede, della fiducia nella lihertù d1e si conquista eon la rivoluzione 10ei1le. li rano si ripe1e così di frequente che è (acile rarne men:a:ione: è il de.tlino degli eroi ilei pro(eti che si sono impo1ti al loro 1cm110per aprire nuove strade; è il desiino di quegli uomini che 1e vanno più avanti è perchè vedono più lonlano di coloro rbe stanno dietro; è il detiino dei poeti dei visionari, dei ere11ori di nuovi mondi. Dopo la delutione avuta durante la sua pcrm1nenu in Spagna, quando la repub– blica degli amici Castelar, Zorrilla, fj. guera,, Pi y MargaU, Salmeròn ed Este• vanet e1i1ava a ri10lvere il problema di Cuba, Josc Marti 1i genò nelle braccia della eo1pirazione aperla con uno slancio · ideale, di cu.i Cuba era 10ltanlo il nucleo, ma che al,bracciava il mondo inlero e l'in• 1era umanità. Errieo ltfala1e11a,,in allra par. 61

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