Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

Sono questi gli elementi squisitamente socialistici in senso liberante e non banalmente partitistico (politico, governamcntale) clic potrebbe giu. stificare le già citate frasi del Munford. Ma quando per malinteso amor di concretezza da essi si astrae per tenersi a una formale rassomigli:111za degli. schemi oweniani con quelli posteriori dell'Howard o di altri urbanisti, il discorso non fila pili, è interrotto al momento culminante ... oppure tirn innanzi solo perchè non si guarda in faccia le cose come sono, ma come è più semplice credere che siano. . Lo stesso vale per Fourier; e approfitteremmo dell'occasiom· per cer– care di giustificare anche una certa nostra insoddisfazione di Ironie alla tcn– denz~ a im1.acchettarlo assieme a Owen (un « approfondimento psicolo– gico )) e basta) se il divario tra l'impostazione dei due scrillori e quella di Boward non fosse tanto forte da far prendere colore solamente alle con– sonanze. Per quanto a esempio l'accento batta, nell'o1)era di Owcn, soprattntto sul problema della produzione, l'ideazione dei <e buoni di lnoro » rapporta immediatamente il lavoro al consumo, consolida nell'uomo la funzione di produttore e di consumatore; d'altronde se Fourier, impiegato in una cas.i di cominercio, ehbe la spinta a scrivere dallo sdegno per le frodi e i mal guadagni insiti nel commercio individuale, cioè si occupò precipuamente del problema della distribuzione, lo studio delle condizioni migliori per un'esistenza umana, lo portò a delineare uno schema che metteva gli ahi. tanti del suo falansterio nella miglior situazionP- possibile di la,,oro, ovvero lo portò a trattare distesamente della 1noduzioue. E poi sta di fatto che appunto per risolvere il problema di uno scambio non prevaricatorio lo studioso francese mise innanzi il comune libero, de. positario di tutte le merci che provvederà a ritirarle direttamente da] produttore e a distribuirle 31 consumatore senza specularci sopra. t questo, il Comune libero, il perno del pensiero di Fourier da un punto di vista sociale. Il resto sarebbe anedottica (sia pure di una ta.I forza stilistica, di una tale c-nergiA fantastica, che spesso si salva come intuizione artistica) che trascureremmo, se.non fosse indispensabile dare gli antecedenti del falansterio perchè il lettore ne raccapezzi il senso (e approfondisca il divario- rispetto alle edulcorate schematizzazioni howardiane). L'uomo, dice Fourier, è vivo solo quando si abbandona alla spinta delle passioni: smettiamola con le prediche moralistiche e riconosciamo che solo le attrazioni appassionate danno valore all'esistenza. Certo in sede indivi. duale queste passioni altro non determinano che vizi, conducono al male. ma il loro gioco su nn ben studiato e prefissato numero di persone {la SO· cietà dunque, per quanto bloccata in numeri fissi) darà la stura a una serie di azioni e reazioni del tntto benefiche. Da cui la necessità di « programmare » il Comune libero, di farlo di. ventare un falansterio: dove gli abitanti (i componenti della falauge, pe1 uur le parole del Nostro) metteranno insieme terre, bestiame, strumenti di lavoro, macchine, come fossero proprietà collettiva - pur tenendo un re. gistro di quanto ognuno ha versato; e abiteranno in un unico palazzo, detto

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