Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

meno dannoso alla propaganda ed ai successivi 1viluppi dell'azione anar– chica specie in Francia e in. Ru&sia. Ma non è di questo che volevo occu– parmi; le scorie cui alludevo più so– pra, e di cui intendo J>arlare, sono quelle dell'autoritarismo, che inav– vertitamente s'infiltrau qua e là nel linguaggio, nelle abitudini e nel mo– vimento degli anarchici. Prima del 1914, e più preci.&amen• le prima della Rivoluzione Russa del 1917, l'unico partito rivoluzionario, che neU'lnternazionaJe operaia e so. cialista proclamasse la necessità del– l'insurrezione violenta e giustificas– se gli atti di rivolta individuali e collettivi, era il J>artito anarchico. Ciò va inteso in linea generale, s'intende; chè v'era qua e Jà <1ual– che gruppo, anarchico ma non ri– voluzionario, come i tolstoiani; e vi erano, viceversa, J>uranco dei socia– listi insu.rrezionisti. Ma si ll'attava di ecce,:ioni trascurabili, op1mre di fenomeni trans-Ùori, come (u l'her– veismo. 11 partjlo rivoluzionario 1>er ecceUenza, nel senso insurrezionale e J>ratico della parola, era l'anarchi– co; e tale era consideralo da tutti i socialisti ed anche dal pubblico in generale. Di fano erano gli anarchici quel• li che compivano più efficacemente una funzione rivoluzionaria, sia nel– la opposizione piì1 ostile e più radi– cale alle istituzioni ,•igenti., sia per gli atti di ri,,olta che da essi ~atu– rivano, sia come reazione aspra ed a1)1>assionata contro le tendenze ac• comodanti ed i programmi Jcgalita• ri del socialismo elettorale e parla. mentarista. Naturalmente lo spirito libertario che li animava, la 1negiu• diziale .anlistatale che mettc,•ano a 36 ha.se delJa loro azione politica, il lo– ro anarchismo in una parola rende– va più efficace l'opera loro; ma non di rado il fine anarchico J>assava in seconda linea dinanzi alle necessità ri,•oluzionarie. Per molti, che pur si dice,,ano e si credevano sinceramente anucl1ici, la rivoluzione diventava lìne a ,,e stessa. Ciò che giovava o sembrava giovare allo scopo rivoluzionario era bene accetto; e non si badava moho, da alcuni, se all'esteriorità rivoluzio– naria cd alla J>ratica corrispondesse un movente intimo, mora.le e poli– tico, realmente anarchico e ~ anar– chici ne potevano realmente essne i riaultati. L'essere in sostanza l'unico mm•i• mento rh·oluzionario-, l'unico che ac• cettasse, sia pure come tma nccessi• tà dolorosa, ma senza tergiversazio– ni e con animo risoluto l'uso della violenza, la leggenda creatasi attrn– ver$0 eroismi individua1i indiscuti– biJmente superiori e nobili ed ahri che erano piuttosto gesti di profon. da disperazione o di odio esasperato, ed insieme le J)Crsecnzioni atroci, la 1tcssa calunnia e diffamazione nemi, ca che finiva con l'essere accettata perfino da qua)che amico, spingeva nel movimento anarchico non sohan• to quelli che volevano la rivoluzione per l'anarchia, con fede in un av•oe– nire d_iuguaglianza e Hbertà per tut– ti, ma anche parecchi altri di ten. denze e aspirazioni di ,,aria specie, compresi di qucl1i che ubbidivano al solo ed unico impulso d'un tem• J>eramento violento, della voglia di menar le mani, senza che in realtit credessero mollo all'anarchia com~ ideale realizzabile e realizzatore. Non eran que1t.i elementi, si. capi, sce, nè troppo numerosi da delenni,

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