Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

- a cui res1crebbero subordinate 1e azioni del singolo e della socielà in– tera - iruporlando da un lato la ineducazione (o diseducazione) po– litica e morale degl'individui e dal– l'a.ltro la posizione di privilegio dei delegati e la via allo sfruttamento, n sostituita dall' a;ione dire/la, che significa interesse personale 1>er la cosa pubblica e coordinazione s1,ontanea delle singole attiviti, se– condo la visione comune del pro– blema. In detta coordinazione risul– terò una deJega di funzioni traenti il valore dalla loro stessa efficienza cd utilità comune, non da pregiudizi o preconcclti aslratti.; ed i posti di direzione non avranno pi\l valore di 11uclli di esecuzione. Esaurita la fun– zione (o decaduta t>er incapacità) sarà esaurita con essa anche il valore nond1è la coordinazione coatta in ra– gione della <1unle essa funzione era nata. Impossibilità, dunque, di so– ,•rustrutture istituzionali o legislati– ,·e, di 1,repotere e di. sCru11amcnto. JI: Eliminuione della proprietà <'he, privata o di Stato, lega scm- 1•re l'individuo acf una struttura so– ciale che ]o sovrasta, J>recluJe.ndo– gH <Jualunque via all'emancipazione. Tutto sarà 1>er ruso di tutti, armo– nizzando i bisogni individuali tra lo– ro e con le necessità colleuh•e. lii: ElimimtT.ione del sistema re– tributivo, in maniera che la scelta delle proprie attivi.là non sia in fun– zione del guadagno, sì bene <lel1a 1endenza naturale conciliata con le effettive neccssitit del1a società e de]– l'individuo. Questo nelle sue linee· essenziali il nostro concetto deUa libertà, di ,,ueUa sociclà auspicata che ponga termine alla ferocia di questa jtm- 16 gla umana. Quc~lo era il messaggio degH anarchici riuniti a S. lmier, questo è il messaggio degli anarchici di oggi al mondo senza pace. E se alJora sul piano delJa pura teoria (sebbene già gli incidenti avvenuti nella l Jnternazionale &\'cssero dato il seguale) essi potevano sembrare llresuntuosi, l'es1>erienza della s1oria ha dimostralo a tutt'oggi come le altre soluzioni che sembravano o. pii1 realizzabili • si siano sempre pili im– pelagate nei compromessi col passa– to, come gli anarchici avevano pre .. visto e denunziato, individuando nr– gli errori incoscienti o volu1i di im– postazione le cause che ivrebbero porlato al fallimento. Vediamo di iudjviduare ed analir.– zare detti errori: ciò che varrà a convalidare la nostra tesi sul concet– to di libertà, e insieme, a dimostrare come non siano compatWili con l'a– narchismo - sia pur esso fecondo di varie lendenze - cer1e J>osizioni che nella ideo1ogia e nella prassi si rifanno al liberalismo od aJ marxi– smo, 1>retcndendo poi diritto di <'il• 1ndinanza in mezzo a noi. Cominciamo dal libcrnlismo. Esso 1rae origine dal primo Rinascimen– to per forgiarsi via via come dottri– na economica e infine politico-socia. le 1rn ]8" e 19<'secolo, e rappresen– ta l'istanza delJa libertà ind.ividua– lc dell'età moderna insorgente con– tro (lue miii (l'universalità del Pn• J>Bto e l'Impero) soslennti e forgiati su basi teologiche-filosofiche, che con la pretesa di rapJ>rcsentare l'as– soluta verità, aveva assoggettato gli individui alle gerarchie dei due ma– s1odontici organismi: Chiesa e lm• pero. Come istanza esso è valido tutto-

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