Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

ra · cd ecco pcrchè può capitare a m;lti liberali di simpatizzare con noi (che a tale istanza rispondiamo integralmente) <Juando non siano fa– nati:r.zati dalla dottrina di partito o ila spirito borghese. :Ma nuoce all'i. dea stessa di cui vuole essere l'antc– si~nano l'essersi limitato ad afferma. re i diritli dei laici e degl'individui in gt>nere di fronte al1a Chiesa " al- • l'Impero, senza approfondire la cri- 1ica contro la religione e la mrtafi– i;;ica (filosofia dcli' Assoluto) clte <1ue– ~li organismi avevano prodotto. Per .-ui non disdegna di prendere a pre– •tito motivi filosofici contradditori: donde l'equivoco del concetto di ller– -ona, ondeggiante t.ra uno spirituali– •1110 che va dalla teologia aU'ideali– ~mo assoluto, e un razionalismo a– •lratto alla francese che divicl}e em- 11irismo, teoria del fotto compiuto, :u:comodamento politico. Entriamo nel centro di questi e– qui\,oci. Si vuol difendere l'imlivi– duo, che tutt'alpii1 vien definito se– i·ondo i termini giuridici, cioè co– me persona i cui attributi fonda– mentali sono il diritto alla libertà, il diritto di stabilire rapporti patri– moniali con altri, di test.are, etc. Si costituisce con ciò tutto un com- 11lessodi diritti che per Ja loro stes– ~a natura trascendono Ja singola pcr– •onu fisica, fino a costituire mao ma– no, nella famiglia (ereditarietà del– la proprietà) nel comune (comunità d'interessi) nella regione e nello Sta– to, enti superiori che per necessità ,li cose finiscono con l'incombere sull' individuo - soprattutto quan• do 11nesti è, di fronte al tanto decan– tato libero contratto, in cond.izioni d'inferiorità rispetto aJJe possibilità economiche od alle leve di coman– do. Si giunge all' assurdo ~ grotte- sco adagio « la mia libertà finisce dove comincia quella dell'altro >l es1>rimente una societù in cui non ci si 1>ossamuo,•ere senza pestare i pie– di al proprio vicino, dm·e la lotta per l'esistenza sia all'uomo piì1 di- - sumana che a tutti gli altri animali, i quali almeno non si uccidono tra loro <1uando sono dell'istessa fomi– glin. Come si vede, il concetto inizia– le (persona fisica) ,·uole essere em– pirico; ma finisce con 1o s{ociare in qualcosa c11e pnò intendersi solo prendendo a prestito dallo spiritua– lismo certe finzioni astratte come la persona giuridica e l'ente. E qncl che pii1 importa, nella prassi si ,,a a ricadere in ,1uell'artilicioso coUetti– vismo che si era voluto superare (an– che se si 11resentn in veste rimoder– nata) e si trascendono gJi stessi na– zionalismi. In campo economico l' errore è nel non a,•er visto come la liber– tà non sia 1,ossibile ove non vi sia uguaglianza iniziale tra i cittadini di fronte al libero coutratto - per– chè finchè uno dei contraenti avrà più bisogno dell'altro sarà quest'ul. timo a dcuare leggi a suo arhittio - e che per ciò sono da abolite pro– prietà, capitale e sistema retribu– th•o. Quest'ultimo occorre abolirlo e perellè non risorgano J>ropriclà r capitale e perchè la eguaglianza jn assoluto della remunerazione sareb– be una ingiustizia per i più hisOb'llO– si che peraltro potrebbero risultare oggettivamente. meno produttivi. E sono pure frutto di questo clima e– conomico i trust, i quali non tor• nano certo di utilità al singolo citta– dino che si voleva difendere; anzi eliminando ]a concorrenza portano 17

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