Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

si mai impiegala all'epoca dcll'lutc.r• nazionale; ei diceva società di. rc.si – stc11:o, ed anc.ht• camera si,ulacale. t all'interno di quetli gru1,pi O1>e· rai che 1i è potulo vedere - (cd io ho visto cd ho viuuto tutto que• Slo) - claboraudOii gradualmente le idee; co:.icchè al CongreNO di Basi• lea (1869), ciò che chiamiamo oggi• giorno ,iimlacalUmo riuoluzio11ario csiste,•a giù, comple1amentc formato ed esposto uci ra1>porli 1u.lla que. stione e Dell'aziono deUc società di resistenza 111ll'crnancipazione dei la– voratori •· 1 Negli anni che seguiro– no, l'organizzHione Ieee dei progres– si (nonosttutte la guerra e la Comu• ne), le /cdcra:.io11i i11tcmaziom1li <li. mestiere o cl 1 imlustria, cominciaro– no a fondarai, ecc.; l'idea di ciò clic si chiama oggi ,,:.i.0110 c/iruw,, fu e• s1>osta in dettaglio nei nos1ri giornn. li; l'idea dello sci-01wrogc,wrale, co– me mezzo di resis1cnza contro la guerra, poi come mc.1.1.0 di c.11>ropria• zionc della borghctia, era ttata di. teli.Ma cd adouatll nei congreasi. Dove era Allora il 1>artito anar• chico? 'on ,,e ne era. Nè Kropo– tkio, nè Reclut, nè nessuno degli uomini clic più tardi dh•e.nlarono i teorie.i ed i propagandisti dell'anar• eh i.smo presero parte - o pe.r lo meno una parte notevole - dal 1864 al 1876, all'uionc dell'Internazio– nale. Avevo già detto quelle cose ad Aia, nel 1872, a nome dei miei com. pagni. Permettetemi di riprodurre il riassunto d'una parte delle mie parole: « Gli uni considerano l'Interna• zionalc come ln creazione permanen– te di un grup1>0 di uomini che J>OII• 1 Vedere l'ln1er111uio11ule, Documenti e ricordi, voi. l paga. 205•6. 666 seggono una certa dottrina !'l)Ciall"' la cui applicazione deve cmanciJ)a• re il lavoro ... ; 2 essi peo.saoo che è grazie a questo gruppo, che mantie. ne una specie di ortodo.uia, cd a causa di questa dottrina, che l'lnter• nazionale esiste. Altri, al contrario, credono che l'Internazionale non ri– sulti dall'azione di un gruppo diri– gente qualsiasi, nè da una 1eoria J)reconcepita. ma dalle condi1.ioni economiche di ogni J>&C&C. La '1itua• zione anaJoga dei lavoratori, nei Jj. versi paesi, produce una identità di sentimenti, di aspira1.ioni e di intC• ressi che, spontaneamente, danno vi– ta all'Internazionale. Questa non ò una concezione uscita da un cervello di teorico, ma In risuhanto necessa– ria dei fotti economici ». ... Voi mi dite che in fondo noi siamo d'accordo: che il sindacali. smo, cosi come l'ho definito, è ,,uet. lo che voi chiamate l'anarchia: e che non bisogna litiiarc a propo!ito di etichette. Io pento come voi. clic le eticheue sono affari &econdari. ?tfa c'è nel dibattito qualchecosa di di\'erso di ,ma semplice questione di parole. La differenza Ira di noi è questa: J/ oi pen$atC che i/ punto di parte.n:a è l'ideale rivo/u:fonario e che la lotta del salariato con.tro il padrone non viene che dopo, comt• co,ueguen.::a dell'avere adottato l'i• deale; io penso, al contrario - e credo di auer dimostrato clic i faui mi hanno dato ragione, - che il punto di partenza è la lotta e clw l'ideale viene dopo, elabormulosi nei cervelli a misura che sii incidenti della bau(lglia sociale li. /am10 tw• sccrc e sviluppare. J. Cu11,uuMF. :r t cosi clie o,:gi 1>arl11no ,:li 111111rl'hil'i, sen:ta llOSpellare d1e quce10 linguaggio, tiru quello dei murxisti di <1mmrnt'anni fil.

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