Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

'\un Slupi~ce c1uindi se. prendendo <p1alruno tlci libri annali che J>8r• lano della Cina, troviamo Lao-tze Fortemente criticato. Ad es. Herbcrt A. Gilcs nella sua or>cra sn « T.,11 ci• tiiltù dclh, Cina » dice clH' « i/ grmt rli/Prto ddfiuseg11cw1c1110 di J.,ao-1:c CfJnsi.~I(• 111•/fo Sll(I estrem(I lll(IIIC(lll:ft di se11.10 pratico. nella sm, impossibi– lit,i d'mfo11<1rsi fii bisogni dt>gli uomi– ni 1• dPlh• donne impiegttti llf'Ì Jn. 1·ori orrlinflri t/p//t, villl >1. Un gran difolto info11i. come l'anlore ei fa -a1>crc (]Uando continua cliccnclo: I( In 1111 cerio s<•nso Lao-1=.eera 1111 111wrcl1ico. 1wrchè stimai;tt clw la t:f'11tf• stflr<'bb1• molto t1lf'glio SI' 11011 ri JusM• 11P,',S//t1 govemo. comP glielo dimostrrwtt il }tttto clu• h, vio/1 1 11:a ,, il disordi11<' /11ro110,'>PmprP co.',picui. 1mrh1• .~otto i migliori govPrm111ti ». È ,•ero dw rome il buddismo e lanle ahre do11rinc co,tituitcsi in rc– li;iioni a sostegno di chic~. and1e il taoismo diventò eol passar(' del lempo una gran congerie <li supcr– :-lizioni. ~ià visibili nel libro cli CiuanJ! 'l's" (nato i'I 330 a. C.): ma c·iii non to~lif' nulla alla JHlrf'Z 'I.II ori– ~in(lle di Li-Ehr, ~OJlrannomint110 Lao-1zc. ossin Vecchio Filosofo, pu– re,::w rhP si rilrova tulta nl'l « Tao– lrh-king )1. e che durò parccl'hio JUt• re fra i suoi sc:::=:u.1ci. poichè (lare che 11010con Ciani! Tao-Ling (34 cl. C.) il taoismo diventò una chiesa come Il' altre. coi suoi prcli e i suoi templi. "Von i: cruindi fuori luogo, in <JUC• ~ti temili di disorientamento. volgcr– ri a f'Onsidcrarf' nella sua originale purezza l'insegnamento di Lao-tze. TI e< T1io-the.king » s'ispira tutto al senso dell'eterno: lo si av,•ertc ad ogni pagina, ad ogni Jlaragrafo. t (JUCslo8"nso drll'ctcrno che lo rPmll' 606 anche og:::=:i attuale . .Ancor o:::=:gi. an– c·he chi dalrautore è tanto lontano nel tem1>0, nello .!!pa,:io, nell'espe– rienza e nella for111uzione meniate, s.i 1mò trarne un significato ehe man– e.- alln piì:1 p1.1r1r- delle Of>Crf' di <111cstonostro scr-olo. Quel « senso drll'e1erno 1t (· .!!Olio una diversa definizione' ,·crhalc <111el– lo stesso spirito cui abbiamo pii1 i,opra accennato (' <·hc trova • .:.ecou– do noi. nell<' O!lCr1'di antayana la sua 1>rccisnzionc e illu~trazione piì, chiara. t. lo spirito cohh•a10 od. un– zi. per parlare il lingua:;:-:;dodi T...~o-, 1zc. lo s1>irito aspellalo da un'anima che ;ili si è dedicata rinunciando al– la volontI1 J)articolurc chf' nnsce cla– µ:li :1eeide11ti del tf'mpo e nel tcm1>0 .~'acuisce e 1a~li11.s'ollundc e si con– suma. t. un ~uardnrf' le cose, in fra– S<' spinoziana. « snh ~Jlf'Cie aelerni• latis l1, nella loro intc~ritì1, in ciò clic esse hanno di Sij.."ltificato1•cr sè, libere clall'arhilrio. dall'incom1,le– tczza e parzialitìt d('i loro singoli a• S(lClli: libere <1uincli dnlla fnl,ii1à re– lativa f'he risulta dai (lllllli di vista 1n1rticol:1ri di unn rncnle l'hc non ~i ila staf'cnrc dal <'ontcsto del pro– prio lempo " rlalln pro11ria volo111ì1, da ,,uelrillusion<' ..osi pulente f'J)JHl– re così cara chf' ;mchc dcli'« lo• 1}il1 meschino o piì1 prc1c11siosa111en1eil– lmuinato fa il centro o l'apiC<' dcl- 1·uni,·erso. Non ,·o~liamo dire !}Crlan10 che il "T:io teh-kin;i )I sia la manifc,ta- 7.ion" del Sf'nso ddrc1<'rno nelln ,un fornm pili 1>rofond:a o 1>ii1complrl:a o 1,ii1 pura o pii1 perfclla. Do1l0 111110 non è che un libro. un complesso di 11arole, e l'eterno è ineffabile 11cr definizione irurllicita. Il valore del messa;i~io di Lno-tze dipcndf' orn 1b dii lo IC;!f.!1' e non pii, lanlo tla rhi

RkJQdWJsaXNoZXIy