Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

111110 la tendenza a sottrarsi, negan– dole, alle res1>onsabili1à 1>articolari di chi vive nel secolo ,•entesimo in Occidente. Ma ciò non toglie cl1e nei libri sacri dell'Oriente vi sia molto tfa im1>arare cd una fonte rinrrescan– t.e ,~salutare per chi pure nella mor– sa della cosidclla civiltà moderna vo• glia adempire al proprio compito di uomo e godere al contempo di un senso di serena libertà interiore di cui l'Occidente sembra a,•er perso il SCJtreto. t il bisogno e la certezza d'una filosofia J>Crenneche spingerà sempre pii1 l'Europeo allo studio elci testi orientali. La voce « filo$ofia pere11- II<' )1 viene da Lcibnitz e tu recente• mcnlc rimessa in onore da Aldous Hmdey che non è certo un debole di mente. Il libro suo che reca que– sto 1i1olo è rcr molti rispeui insocl– clisfacente. ma è indubbio testimone ,lei biso;.tno di cui parliamo, bisogno C'henon va confuso col vago e timido tlf"sic1erio di quiele e feliciti, pro– mes..~ dal vaslo 1>atrTmonio mis1ico :iccumulato nei secoli da santi e pen– satori d"ogni nazione. Che cosa infaui possono dare, in piìi di un'ebrictudine passeggera, le fìlosofir d'allualità o le filosofie del momcn10 cosidetlo storico, c1url1e <'hr si richiamano al presente o al- 1':IV\'C'llireimmediato, ed nuche c1uel– l.1 eh(' :ifferma con tanta 1>ass.ione C'he l'uomo è un progetto? L'rsisteuzialismo, 6ore nauseabon– do del nostro tem1>0, è sopratutto e 11into111aticamcnte, una volta s1>oglia– to dPlla sua fara~gine letteraria, una dispnnzionC' dclJn filosofia, nnzichè IIIHt filosofìa della disperazione come lo si suol t·hinmare. 't nichilista e suicid:1. L '«im1>cgno» (engagemcnt) ch"esso 1>ro1>onee strombazza è una 1>0,•era facciata, peggio ancora, una menzogna. « Se per impcg1w •• OS· sen•a Denis de Rougemont, « $'inten– de In decisione d'uno scrittore o di. un llrt.i.strt cl'i11f111en;11reil pensiero e l'azione elci suoi tClllf'Ì, in pmtica 14li. scrittori i111prg11ati 11011 /rnnno po• tuto /llr altro che contribuire alla tal• tiCt1 del loro partito, sC11:ll e/te mai /osS(' loro permesso cli 1mrtecipare lilla formulazione rl<'i suoi. principi; so,w stc,ti cioè cle/lli strumenti cli pro• pa,:andll e non gli ini;fotori di mia politicn ». ln direzione opposta all'C'sistenzia– lismo e tlisgust:ita dall'altrC" filosofie insegnate nelle 11niversiti1 sovvenzio– nate clallo Stato, si noia con sollievo in vari sellori ed in individui di ricca come di meu;n coltura, una tcnden• za clic mira al ricupero di <1uella CO• sa St"m1>licced rsse01.iale che biso– p1a chiamar(' 1>urlroppo f'OI 110111P flaccido e sbindilo di sa1)ienza. Si C'Omincia a capire che il ,•ero non è il nuo,·o l'ori~inale il moderno, e che se ,,'è qualcosa di valido e ch'è bene sa1>ere è poco probabile che lo debba scoprire prOJ)rio un uomo del secolo ventesimo, intorbidito com'è da 1ro1lpi vincoli e 1•rcoccu1>nzioni per poter guardare al vero con cuore rd occhi lim1>idi. 1 libri sacri dell'Orienlc conten– ;?:0no la SRJ>ienzndi ntit::liaia d'anni. l'esperienza aulenticu di grandi l)en– satori e la sostanza $piri1uulc di cui sono "issuti milioni d'uomini, di cui !)0ssono vivere ahri uomini ancora. pur quando si faccia la guerra a quesli libri e li si dislruggano nei paesi dove Furono scritti e lungamen– te venerati. I libri indiani sono in Europu r.-. la1i,•amrntc> 1)iì1<'onoS<'iuti di qtwlli

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