Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

ladini delle cnm1>agi1eviciue si riu. nivano ogni anno 1>cr una Cesia di car1utere idolatrico. li vescovo si )e. ,·ò contro <1uelle pratiche pagane ed 1unmoni i parroci, ma dovette con– s1a1arc la 11ro11ria imJ >olen.za. Pensò allora, di coslruire sulle rive del la. go una cl1iesa a S. Ilario di Poitiers e, falle venire le reliquie del santo, invitò i contadini a Vf'nerarle. I pa– gani porlarono a S. Ilario le offerte ,·lit' focevano agli idoli 1 • Anche nel foisare le feste dei san• ti la Chiesa curò di sfrunare il cul– to 1,agauo. La festa della cattedra di S. Pietro. ad ese1npio. fu fissata w•r il 22 ff'hbraio, data di un'im11or• hmte fes1a popolare pagana. Altra ,·ur11 della Chiesa fu ,111clla di reu• dcr fisso il culto df'i santi. Poid1è µ:li altari. iu un primo 1em110.essen– do di lejf:no. \'Cnivano 1ras11ortati da 11n posto :dl'altro. il concilio di Pa– ri;.:i dell'anno 509 poibi la cosini• zionc di altari chf' non fossero di pil'lra. Da Jlrima non ci fu che 1111 :1ltar{' 1>ero~ni f'hiesa. ma ben pre– $to si eressero altri .iltari. e al lem– flO di Gregorio Magno (VT secolo) in nlf'um• chieso ,,i erano dodici. quin– dil'i altari. Di front<' a questo rapido s,•iluJ)• po df'I l'ulto dei san1i la Chiesa non 1,ote,,a reslare indifferente. Verso l'anno 600 il 1i1olo cli s"nto prel'ale su quello di giusto e di nwrtire, e pii, che a coloro d1e hanno vissuto M'Condo i 1,rcectti crisiiani. come era tra lf' comuni1i1 crisli1\ne dei 1>rimi secoli, vien dato ai patriarchi, ai \'CSCovi, ad importanti personaggi del clero. insomma. Dopo il XJJ see. il titolo di sanlo ,•iene riservalo a r A. Dn'<IMD. l,ff Cliri11ia11iM1ti011 de! /mi• /,-!. P:iri!. 1903. p1,. I1.,15, S96 coloro che sono stati canonizzali dai 1u1pi, ed è nel 880 che Adriano ini. zia l'uso della canonizzazione. Nel 1160 Alessandro 111 decreta che nes• suno può essere ril'onosc.iulo santo 11rima che il papa lo abbia dichiu. rato tale. li sempre piì1 gerarchico assetlo della Chicsn e la disci11lina $Cltlf)re pii1 autoritnria e dogmaticn permisero al le 1t11toritì1 ecelesias1 i– che di lrasfonuare il culto dei sunti 1lu popolare. immediato. qua.:,i au– tonomo, in un culto regolato. eon– lrollato, coordinalo agli altri culti. L'obbietlivo maggiore di <1uestosi• i-tematico ;u1cn•enlo regolatore del· l'au1oriti1 eeclesiasliea nel culto dei -nnti era la epurazione di quello d:1i rf'sidui pag:111i, In Frnnria, do,•c il cuho cristiano era molto inqui1rnto da elemcn1i 1>agani, la lolla fu in. 1ensa. li concilio ili Tours (567), un ,·a11i1olare di Carlomagno (742). il Concilio di Mayf'nce (743), quello di Aix-la-Chapcllf' (816), c1uello di Pa– rigi (826-828), le ordinanze della Fa– ,,01t;·1 cli TC'ologi11di Parigi (1398) Cornis,·ono \'oli. d('cisioni, imposizio– ni f'he pro, 1 ano <111111110 la Chiesti fos– ,-(' prC'oecupala nel ,·edere i san1i o– norali ritu p11gmw. All'a,•,•icinarsi della Riforma, la Chil"sa francese in- 1cnsifica la lotta. Lo dimostrano. tra l'altro, 11" decisioni dei Concili (Rou– "" 1445. Oouri?<·s 1528, Valerv·e 1557, Charlr<'S 1559, Cambrai 1561, Reims e Bordeaux 1583) •. Anche in Cnnrnnia i Concili si oecu1>arono ri– pelutamente delle infiltrazioni pag.:i– llf' nel culto dei ~mli.• TI <'t1ho dei santi di,·entò sempre • A. lb;11T111N11, l,11rr!iµi,m ,le.• G1111lnis, P:,rig. J89i. Ili>••102-101-103. • V.t.CA, '\:l),Ul'T. IJ/J. cii .. p:ig. 159.

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