Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

(lei santi e l'accusa di idol.itria mos– sa da~li aJJologisti del 1,aganesimo e dalle sette dei dissidenti preoccupa– rono ben presto i propagandisti cd i dirigenti del Cristi:mesimo. I teologi e gli apologistj si affannavano a dire che le basilicl1e erano dedicate a Dio, 1>er la mediazione dei santi ai <1uali erano intitolate, nrn le autoriti, cc– clesiaetichc fecero il possibile per ac– crescere l'im1>ortanza del culto dei martiri, e si limitò soltanto a rego– larlo. Se il concilio di Elvira, tenu– tosi nel 305, 1,roibi,•a <li tenere acce– si dei ceri, durante il giorno, nei ci– miteri dei martiri, non era ller il ti– more di turbar<' il loro riposo, ben– sì per difondcre il culto dalle accu– se di paganesimo. Il concilio di Lao– dicea (314) condannava coloro che, abbandonando i cimitai dei martiri ortodossi, andavano a pregare 1>resso le sepolture dei martiri eterodossi e nel 324 un concilio minacciava di a– natema coloro che abbandonavano le congregazioni dei martiri e trascura– vano le liturgie e le commemora. zioni. La festa dei martiri ac<1uistò, nel 1V secolo, una grancle popolarilà, ed ogni anno si accende,•ano fiac– cole in onore dei martiri e si s1>ruz– zavano di ac(fua henede11a coloro t'he si recavano alle tombe dei mar– tiri, nell'anniversario della loro morie (giomo nawli.:io). Si cominciò ad invocare i santi, nelle ehiese di Egit.to e della Siria, poi in <1ue1le di Occidente. E ben presto si attribuirono ai santi nu– merosi e spettacolosi miracoli, sì che nelle basiliche dei martiri gli ex•voto divennero numerosi come nei tem- 1>lipagani '. Le chiese dei santi vcn- ' f. S. Lucius, Les origines ,lu culle cles gouo erette in concorrenza da <1uelle pagane. A1>0ll011io Teodorele dice ai pa– gani: ~ /I culto di quelli e/te prc11- <les1e per dei è uboJ;;o mi/la mcmo– ricc.degli uomiui ... Al posto dei vo– stri dei, 110s1roSig1tore /ddio ha in– trodoito ,wi templi i suoi grandi morti; è a loro che va reso l'onore che si remlerà agli altri »s. Gallus, nel 351, fece trasportare il corpo di santa Babila nelle vicinan– ze di Antiochia, là dove v'era un centro di idolatria 1>agana 1 ed eresse . in onore di <1uelle reliquie una chie– sa la cui fama cancellò ben 1>resto <1uella del locale tempio di Apollo. L'orncolo di A1>ollo ,livcnne muto, e Giuliano l'Apostata, irritato di non al'cr pii, alcuna risposta, attri– buì <1ucsto silenzio al nefasto influs– so della santa e alle reliquie di tiucsta fece riprenclere il cammino di Antiochia. A 12 migha a ]'est di Alessandria, nel borgo l\fenouù1is, vi era, nel V ~ecolo, un celebre ora– colo, al <1uale affiuivano pagani e cristiani. Vi era anche una chiesa dedicata agli evangelisti, ma l'ora• colo era piì1 frequentato. S. Cirillo fece trasportare in <1uesta chiesa i cori>i di S. Ciro e di S. Giovanni, che erano ad Alessandria, e l'elTCtto immediato fu che il nuovo santuario divenne uno tra i pili famosi dell'E– giuo cristiano'. Ancora un esem– pio: Gregorio di Tours (m. nel. 594) racconta che al sommo di una mon– tagna francese (Gévaudan) vi era un grande stagno intorno al quale i con- sainu rlan., l' Eglise cl1ré1ienne, Parii, 1908, pag. 400. .-. VACANOARO. op. cii .. paç 156. ' h•i, pp. 171-172. 595

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